Linklaters lancia un servizio di e-signature sviluppato con DocuSign

di nicola dimolfetta

Linklaters procede nel suo ruolo di apripista, in Italia, sul fronte dell’innovazione (anche) tecnologica applicata al mondo dei servizi legali. È di questi giorni la notizia del lancio di un nuovo servizio di e-signature, sviluppato in collaborazione con DocuSign. Ne abbiamo parlato con il managing partner delle sedi italiane della law firm magic circle, Andrea Arosio.

In buona sostanza, «Linklaters è ora in grado di gestire i processi di firma, spesso dispendiosi in termini di tempo e risorse, interamente in modo digitale – spiega l’avvocato -. Più precisamente, nel contesto delle operazioni da noi seguite sarà possibile firmare la maggior parte della documentazione con una firma elettronica “qualificata” (e “digitale”, per utilizzare una categoria propria solo dell’ordinamento italiano) con un processo completamente da remoto». Questo traguardo, come accennato, è stato raggiunto grazie all’accordo stretto con DocuSign Inc., società americana tra i maggiori player a livello globale nella realizzazione di soluzioni di firma elettronica.

Cosa distinge la firma elettronica “qualificata”?
La firma elettronica “qualificata” garantisce il più alto livello di sicurezza ed è equiparabile alla firma autografa in tutti gli stati dell’Unione Europea. La sicurezza di questa soluzione deriva da una maggiore certezza circa l’identità del firmatario che deve infatti completare un breve processo di video-identificazione la prima volta che utilizza il sistema (e che non sarà più necessario per i due anni successivi) al fine di ottenere un certificato di firma elettronica qualificata.  

Come funziona?
Possiamo identificare due casistiche: un firmatario che per la prima volta utilizza la firma qualificata con DocuSign ed uno che, invece, ha già firmato in precedenza e quindi ottenuto il certificato. In entrambi i casi si riceve via email un link che collega a un ambiente Linklaters della piattaforma dove è possibile controllare i documenti prima di procedere. Successivamente, chi non ha mai utilizzato la piattaforma viene automaticamente reindirizzato a una video-identificazione di pochi minuti, in cui è richiesto di mostrare un documento d’identità (passaporto o carta di identità elettronica). Al termine si dovrà scegliere una password che consentirà di accedere alla propria firma anche le volte successive. A questo punto, dopo aver fatto log-in con le credenziali create, basta inserire un codice OTP ricevuto via SMS per completare la firma.

Quindi non servirà più vedersi o spostarsi “solo per qualche firma”?
Il processo è pensato per essere il più agile possibile e ogni firmatario per i due anni successivi potrà firmare comodamente dal proprio pc, tablet o smartphone semplicemente facendo log-in e inserendo il codice ricevuto di volta in volta via SMS.

Per quali attività sarà utilizzato?
L’intenzione è quella di diffondere l’utilizzo di questa soluzione per tutti i casi in cui è consentito dalla normativa. Considerata l’equiparazione della firma elettronica qualificata alla sottoscrizione autografa i casi esclusi sono piuttosto marginali, essendo l’unica eccezione di rilievo rappresentata dai documenti che richiedono la presenza del notaio.

Con che ritmo si immagina la diffusione del servizio?
Trattandosi di una novità l’adozione non potrà che essere graduale, andando di….

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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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