Tutti gli studi nel passaggio di Golden Goose a Permira

Permira, assistita dallo studio Giliberti Triscornia, che ha agito con un team guidato dal socio Alessandro Triscornia, e da Maisto e associati, con un team formato dai soci Marco Valdonio e Stefano Tellarini e dagli associate Riccardo Maffi, Noemi Bagnoli e Alice Bonini per gli aspetti fiscali, ha centrato l’acquisizione del controllo di Golden Goose, società italiana di sneaker di lusso che, dal 2017, era nel portafoglio di Carlyle.

Il fondo venditore è stato affiancato da un team dello studio Latham & Watkins guidato dal socio Stefano Sciolla (nella foto).

Il management di Golden Goose è stato assistito, nell’ambito sia delle cessioni delle partecipazioni dagli stessi rispettivamente detenute sia della negoziazione degli accordi di reinvestimento nella compagine dell’acquirente, da Gatti Pavesi Bianchi, con un team composto dal partner Andrea Giardino coadiuvato dal senior associate Filippo Sola.

Nell’operazione, inoltre, Linklaters ha assistito le banche finanziatrici di Permira con un team composto dal partner Davide Mencacci, dal managing associate Diego Esposito e dall’associate Ilaria Francesca Bertolazzi per gli aspetti banking, e dal counsel Fabio Balza e dall’associate Sergio Merlino per gli aspetti fiscali.

Secondo quanto riferito da Reuters, per l’acquisizione di Golden Goose, oltre a Permira, avevano presentato offerte anche il private equity Advent e il veicolo Usa Acamar.

La cifra a cui è stato aggiudicato il deal, secondo la stampa fashion, si aggira attorno agli 1,3 miliardi di euro, pari a circa 14 volte l’ebitda.

Golden Goose ha chiuso il 2018 con un giro d’affari di 185 milioni e un margine operativo lordo superiore ai 50 milioni. Nel 2019 il margine operativo lordo è a quota 80 milioni e nel 2020 dovrebbe attestarsi a 100 milioni.

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

Scrivi un Commento

SHARE