Eni, con White & Case e Linklaters, firma il primo bond equity linked
Secondo quanto risulta a legalcommunity.it, il team legale in house di Eni, con l’assistenza di un pool legale dello studio White & Case, ha realizzato la prima emissione italiana di un prestito obbligazionario equity-linked non diluitivo (vale a dire senza attribuzione agli obbligazionisti di alcun diritto a ricevere azioni di Eni) per un valore nominale complessivo pari a 400 milioni di euro.
L’operazione rappresenta la prima emissione di obbligazioni convertibili (sintetiche) ad effetto non-diluitivo lanciata in Italia.
Il deal prevede l’acquisto da parte di Eni di cash-settled call options sulle azioni di Eni, con solo regolamento mediante cassa, da uno o più dei joint bookrunner, necessarie per la copertura di Eni dall’esposizione derivante dall’esercizio dei diritti di conversione da parte degli obbligazionisti.
Nell’ambito dell’operazione, Linklaters ha affiancato i joint bookrunner Morgan Stanley, BNP Paribas SA e HSBC.
Il team legale di Eni è stato coordinato da Gloria Dagnini e Maria Camilla Cardilli. White & Case, invece, ha agito con un pool guidato dai partner Paola Leocani (in foto) Paul Alexander (entrambi dell’ufficio di Milano), Michael Doran e Ingrid York (entrambi dell’ufficio di Londra), Séverin Robillard (dell’ufficio di Parigi) e David Barwise (dell’ufficio di Singapore), insieme agli associate Baldassarre Battista (dell’ufficio di Milano), Melissa Ashdown (dell’ufficio di Londra) e Gregoire Karila (dell’ufficio di Parigi).
Infine, Linklaters ha assistito i joint bookrunners con un doppio team: da Londra hanno agito i partner Keith Thomson e Vinay Samani, il managing associate Neil Pallender e gli associate Cate Dean, Igor Zyskind e Ben Battcock. Da Milano ha agito un team composto dalla partner Claudia Parzani, dal managing associate Ugo Orsini e dall’associate Laura Le Masurier.