Vocazione globale e italiana per l’Ecm di Clifford Chance

di nicola di molfetta

Un anno a pieni giri quello appena archiviato dal team di Equity Capital Markets (Ecm) di Clifford Chance. Un settore radicato nel DNA della law firm in Italia e che si conferma strategico nei piani di sviluppo dello studio, come osserva il socio Paolo Sersale,responsabile della practice corporate m&a: «È storicamente un settore di punta per il nostro studio. E intendiamo continuare a operare ai vertici facendo leva su un team che oggi combina esperienza e professionalità diverse in linea con le esigenze del mercato». Una squadra di cui oggi sono parte, oltre a Sersale, anche il socio Filippo Emanuele, co-head della practice global financial markets e i counsel Stefano Parrocchetti e counsel Laura Scaglioni che MAG ha incontrato per discutere le prospettive del settore, tra rilancio delle Spac, corsa delle Ipo e consolidamento del private equity.

Facciamo un piccolo “recap”: quali sono le principali operazioni di Ecm che avete seguito tra il 2021 e oggi?  
Filippo Emanuele (FE): Nonostante le insicurezze generate dalla pandemia, il 2021 ci ha visto protagonisti in diverse operazioni di rilievo, a partire dall’aumento di capitale di Juventus, nonché nelle fasi propedeutiche allo sbarco in Borsa di Sisal e Mooney, successivamente concretizzatesi in un processo di M&A, che ha portato la prima ad essere acquisita dal gruppo del gaming Flutter Entertainment, e Mooney a diventare oggetto della joint-venture tra Enel ed Intesa Sanpaolo. Grazie alle specifiche expertise in diritto inglese e statunitense, stiamo poi lavorando intensamente su deal cross-border, seguendo dall’Italia operazioni di respiro globale come l’aumento di capitale di Lucas Bols, società olandese leader nel settore degli spirits, nonché due importanti Ipo di successo come quella del gruppo PolyPeptide sul mercato svizzero e di Synlab su quello tedesco.

Il 2021 è stato l’anno del rilancio delle SPAC: la tendenza proseguirà nel 2022?  
Laura Scaglioni (LS): Il fenomeno delle SPAC continua ad avere grande rilievo negli Stati Uniti, dove il boom è in atto da diversi anni ma si è affermato recentemente anche in Europa, con la piazza di Amsterdam pronta a diventare il prossimo hub globale di questi particolari strumenti finanziari. Dopo un periodo molto attivo nella prima parte dell’anno, il mercato ha subìto un temporaneo rallentamento per poi trovare un nuovo equilibrio e ripartire.

E per quest’anno?
LS: Per il 2022 credo ci siano forti segnali da cui possiamo intravedere una ripartenza del mercato. A livello globale Clifford Chance ha sviluppato una precisa expertise in quest’area, come testimoniano anche le recenti operazioni di de-SPAC – un particolare tipo di business combination tra la SPAC ed il business operativo target dell’operazione – come, ad esempio, il caso della travel tech company HomeToGo con la SPAC Lakestar, da cui è nata una società quotata alla Borsa di Francoforte con una capitalizzazione da 1,2 miliardi di euro. 

La Borsa ha conosciuto nuovo slancio. Tra i vari listini ci sono state più di 50 operazioni (Ipo). Cosa spinge questo trend? 
Stefano Parrocchetti (SP): Si può dire che il 2021 sia stato un anno di riscossa per le Borse mondiali. Sostenuti dalle politiche espansive delle banche centrali e dai grandi piani di sostegno all’economia, i mercati finanziari hanno visto nuovamente la luce dopo un 2020 segnato dalla pandemia. Il ritrovato interesse di società e investitori è dimostrato anche dal numero delle Ipo, arrivato a livelli record. Un trend positivo destinato a continuare e che coinvolgerà prevalentemente il mondo della transizione energetica. 

Abbiamo visto anche alcune aziende decidere di quotarsi all’estero: Wall Street, in primis, ma anche altre Borse in Europa. Cosa si trova in piazze come queste che Milano non dà?
SP: Il fenomeno di alcune società italiane che hanno scelto di quotarsi in piazze diverse dalla Borsa di Milano, magari considerandole più flessibili e competitive, è sicuramente una tendenza da osservare con molta attenzione ma, come dire, “that’s not the whole story”. D’altra parte, infatti, in linea con la regolamentazione europea e con la spinta che viene dalla Commissione Ue verso una semplificazione dei processi di quotazione, l’Italia sta cercando di contrastare questo trend attraverso le modifiche al regolamento emittenti posto in consultazione dalla Consob, e che potrebbe entrare in vigore già questa primavera. Si tratta di un intervento che…

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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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