Utp, alleanza Ey-Kryalos: l’intervista doppia

di giuseppe salemme

L’annuncio risale a pochi giorni fa: Kryalos sgr, uno dei gestori di fondi immobiliari più attivi sul mercato italiano, e il colosso della consulenza Ey, hanno comunicato un accordo di collaborazione per la gestione dei crediti utp (unlikely yo pay).

La sgr, che gestisce attualmente immobili per un valore complessivo di 6,6 miliardi di euro, sceglie quindi entrare nel mondo dei crediti in sofferenza, ora che gli effetti economici della pandemia globale conferiranno presumibilmente una rilevanza ancora maggiore alla loro gestione, e sceglie di farlo affidandosi alla collaudata infrastruttura di Ey.

MAG si è fatto spiegare nel dettaglio cosa c’è dietro quest’accordo da Paolo Bottelli, amministratore delegato di Kryalos sgr e Stefania Radoccia, managing partner dell’area Tax & Law, nonché nuova Med accounts leader di Ey.

Dove nasce la scelta di unire le expertise di Kryalos e Ey per la gestione degli utp?
Paolo Bottelli: Negli ultimi due anni abbiamo studiato molto il tema. Ci siamo avvicinati a questo mondo seguendo molte operazioni su npl, pur non acquisendone mai. E abbiamo approfondito in particolare la tematica dei crediti immobiliari non performarti finché lo scorso novembre (e quindi ben prima dell’emergenza sanitaria) abbiamo iniziato a lavorare attivamente con Ey, mettendo a punto un flusso operativo in cui fossero ben chiare le attribuzioni di ciascuna società, che abbiamo poi tradotto in un accordo commerciale. Abbiamo quindi presentato alla Banca d’Italia la richiesta di operare nel campo dei fondi di crediti utp alla fine del 2019, richiesta che è stata accolta nelle scorse settimane.

Quali sono i termini dell’accordo? Come sono distribuiti i compiti tra Kryalos e Ey?
PB: La sgr ha naturalmente delle grandi competenze nel real estate, nella gestione di fondi immobiliari e nel fundraising: è quello che facciamo. Tenendo conto che la maggior parte dei crediti utp di valore rilevante ha un sottostante immobiliare, crediamo che una società come la nostra, insieme a Stefania e al suo team, possa dare una risposta professionale ed efficace a un mondo aziendale che deve rimanere vivo.

Stefania Radoccia: Ey è una società che si compone di tante anime, e lavora già da anni nel settore npl e utp, sia con la società di advisory che con lo studio legale e tributario. Ci occuperemo di coordinare i servizi, della due diligence sulle singole posizioni, di recovery planning e ovviamente di restructuring. Siamo consulenti e utilizzeremo anche in questo caso le competenze che usiamo nel mercato italiano tutti giorni.

Da un punto di vista strategico, a quali tipologie di soggetti credete che possa interessare maggiormente la vostra attività di gestione fondi di utp?
PB: In termini di possibili quotisti di fondi, crediamo di poter essere una soluzione per diverse tipologie di realtà: penso agli originator, istituti finanziari che possono avere tutto l’interesse, soprattutto in situazioni in cui esistono share of wallet comuni, ad apportare i loro crediti in un fondo gestito dalle professionalità di Kryalos ed Ey. Ma un’altra strada interessante è quella degli investitori istituzionali, nazionali o internazionali, che magari acquisiscono un portafoglio di crediti e che poi potranno affidarlo ad un fondo gestito da Kryalos ed Ey, di cui saranno sottoscrittori al 100%. Possiamo quindi offrire soluzioni sia agli originator che a eventuali acquirenti di posizioni o portafogli.

Come sta variando il panorama dei crediti in sofferenza all’indomani dell’emergenza sanitaria?

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