Tribunale Ue, ok a concentrazione reti mobili Tim e Vodafone in Inwit. Gop e Linklaters gli studi

Il 13 novembre 2024, ad esito di un contenzioso durato 4 anni, il Tribunale dell’Unione Europea ha respinto il ricorso con cui Iliad – supportata da Fastweb in qualità di interveniente – aveva richiesto l’annullamento della decisione di via libera Ue alla concentrazione in Inwit delle infrastrutture passive di telecomunicazione mobile di Tim e Vodafone, intervenute in giudizio a sostegno della Commissione europea con l’assistenza di Gianni & Origoni e Linklaters.

Iliad aveva lamentato l’inadeguatezza degli impegni presentati dalle parti ed accettati dalla Commissione a risolvere i problemi concorrenziali derivanti dall’operazione in capo agli operatori mobili nuovi entranti. Con la recente sentenza, il Tribunale europeo ha invece confermato l’idoneità dei rimedi, ideati già nella prima fase della procedura di esame antitrust della concentrazione, a garantire il mantenimento dell’accesso dei terzi alle infrastrutture di Inwit nelle aree più urbanizzate del Paese, ossia i comuni sopra i 35 mila abitanti. La sentenza ha confermato altresì che rimedi comportamentali di accesso possono rappresentare un’alternativa valida a misure strutturali come la cessione di asset, anche nel settore delle telecomunicazioni.

Lo studio legale Gianni & Origoni ha assistito in giudizio Tim, con un team composto dai partner Salvatore Spagnuolo (nella foto a sinistra) e Piero Fattori dell’ufficio di Roma, nonché dal partner Francesco Maria Salerno, coadiuvato dall’associate Marco Grantaliano, dell’ufficio di Bruxelles.

Linklaters ha assistito Vodafone dall’ufficio di Bruxelles con un team composto dai partner Annamaria Mangiaracina (nella foto a destra) e Gerwin Van Gerven, coadiuvati dalla managing associate Matilde Faglia e dall’associate Karolis Pocius.

redazione@lcpublishinggroup.it

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