Tangenti in Algeria, Saipem vince in Cassazione con Giarda e Severino

La Sesta Sezione della Corte Suprema di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dal Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Milano avverso la sentenza emessa dalla Seconda Sezione Penale della Corte d’Appello di Milano, che aveva assolto Saipem, imputata ex decreto legislativo 231/2001, nonché alcuni suoi ex manager e tre intermediari, nell’ambito del procedimento per corruzione internazionale su una presunta tangente di 198 milioni di euro per l’aggiudicazione di appalti in Algeria.

Rigettando il ricorso del Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Milano, i giudici di Piazza Cavour hanno, quindi, confermato l’assoluzione di tutti gli imputati per insussistenza del fatto di reato e dell’illecito amministrativo contestato all’ente, ritenendo scevra da vizi di legittimità la pronuncia emessa in secondo grado dalla Seconda Sezione della Corte d’Appello di Milano.

Saipem è stata assistita dallo studio legale Giarda, con un team guidato da Angelo Giarda e composto da Enrico Maria Giarda e Pia d’Andrea, nonché dallo studio legale Severino, con un team guidato da Paola Severino e composto da Massimiliano FoschiniEleonora Di Benedetto e Caterina Cova.

Nicolò Pelanda dello studio legale Lca ha assistito l’ex amministratore delegato di Saipem, coadiuvato da Giovanni Morgese, mentre l’ex direttore operativo della società è stato difeso dallo studio Elia, con Marcello Elia e Martina Morelli.

Gli intermediari sono stati assistiti dallo studio Deluca, con gli avvocati Marco Deluca e Nicole Granelli, dallo studio Alleva, con un team guidato da Guido Carlo Alleva e composto da Valentina Raffaglio e Francesco Paolo Modugno, dallo studio Vassalli Olivo e associati, con gli avvocati Riccardo Olivo ed Ernesto Gregorio Valenti e, infine, dallo studio Zanotti, con un team guidato da Chiara M. Zanotti e composto da Eva di Fonzo e Matteo Fagioli.

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