Supply@ME Capital sul main market del London Stock Exchange con Gop
A seguito del collocamento del controvalore di 39,94 milioni di sterline britanniche e un contestuale aumento di capitale per 2,24 milioni, le azioni di Supply@ME Capital, società fintech italiana che fornisce un innovativo servizio di Inventory Monetisation alle aziende di diversi settori industriali, sono dal 23 marzo quotate al London Stock Exchange, con una capitalizzazione di borsa di circa 227,5 milioni di sterline e un flottante del 26%.
L’operazione è avvenuta nel contesto dell’acquisizione dell’intero capitale sociale di Supply@ME da parte di Abal Group che, in seguito al cambio di denominazione in Supply@ME Capital (già quotata all’AIM di Londra), è passata sul mercato principale del LSE. L’innovativa operazione, posta in essere nella forma di reverse takeover ai sensi dell’AIM Rule 15, ha visto la riammissione alla quotazione delle azioni di Abal Group plc dall’AIM al Main Market del London Stock Exchange al closing del reverse takeover.
Gianni Origoni Grippo Cappelli, con un team composto dai partner Raimondo Premonte (in foto) ed Emanuele Bosia, dal senior associate Alessandro Meringolo e dall’associate Martina Giocoladelli, ha curato tutti gli aspetti dell’operazione, coadiuvato dallo studio inglese Marriott Harrison LLP.
Cairn Financial Advisers LLP ha agito come advisor finanziario e si è occupato dell’ottenimento da parte del City Panel of Takeovers and Mergers del waiver all’obbligo di presentare un’offerta pubblica di acquisto in relazione ad Abal Group plc che sarebbe altrimenti sorto in capo agli azionisti di Supply@ME in virtù della struttura dell’operazione.
Nonostante il coronavirus e l’effetto sull’economia e sulle borse, l’AD della società, Alessandro Zamboni, dichiara: «Non siamo preoccupati, da un lato c’è sicuramente tensione e attenzione all’impatto che l’epidemia e le scelte del governo avranno nel Regno Unito, ma dall’altro Londra per noi è comunque una vetrina importante per gli investitori, ed è per questo che abbiamo deciso di quotarci lì. Quanto al nostro titolo, premesso che le nuove quotazioni in momenti come questo solitamente oscillano meno di altri titoli azionari, i nostri investitori non sono speculatori o interessati a guadagnare dal trading, ma soggetti che conoscono il nostro modello di business e che investono secondo logiche più di lungo periodo».