Una start up lancia una piattaforma per il recupero crediti personalizzabile

DI facile è una piattaforma online che permette di creare e gestire online le pratiche di ricorso per decreto ingiuntivo, automatizzando e semplificando i procedimenti di recupero crediti sia per gli avvocati che per i loro clienti. Costituisce un esempio di legal tech nel senso più puro del termine: nata dall’idea di due professionisti che cercavano un modo per efficientare il loro lavoro, e cresciuta fino a diventare un servizio oggi a disposizione di ogni avvocato o studio legale. “Soprattutto di quelli abbastanza lungimiranti da capire che diminuendo il tempo da dedicare a ogni pratica, si crea un vantaggio economico che in parte può trasferirsi a valle, fino al cliente” spiega l’avvocato Corrado Blandini, partner dello studio legale UnoQuattro assieme al collega Umberto Locatelli.

Proprio dall’avvocato Blandini ci siamo fatti raccontare le caratteristiche di DI facile, assieme al terzo socio della startup, Francesco Spigaroli, che con la sua società di consulenza informatica è la mente tech del progetto.

Com’è cominciato il progetto?
Corrado Blandini: Un paio di anni fa nel nostro studio legale l’attività di recupero crediti stava diventando consistente, pur non essendo mai stata storicamente il nostro core business. Trattandosi di un’attività molto time-consuming, soprattutto se svolta in modo non strutturato, abbiamo sentito l’esigenza di pulirla, snellirla e automatizzarla il più possibile, migliorando l’esperienza per il cliente e semplificandola per noi. Abbiamo creato quindi una piattaforma interna nella quale il cliente può inserire personalmente tutti i dati necessari alle pratiche e l’avvocato può generare in maniera automatica tutti i documenti necessari per l’attività giudiziale semplicemente schiacciando un bottone, grazie a un algoritmo homemade

Francesco Spigaroli: La fase iniziale di definizione dei requisiti di business, analisi funzionale/tecnica e progettazione della piattaforma è iniziata nel 2018 ed è durata un anno e mezzo. Nel 2019 è poi cominciato lo sviluppo operativo, fino a che nel febbraio 2020 abbiamo deciso di mettere online la prima versione della piattaforma per iniziare la fase di test con i nostri clienti.

Insomma vi siete resi conto che la piattaforma poteva essere utile non solo a voi…
CB: Esatto: il nostro obiettivo non è mai stato scalare il mercato offrendo prestazioni di recupero crediti, quindi abbiamo deciso di mettere a disposizione degli avvocati la nostra soluzione come servizio su licenza. Ogni avvocato ha un’area riservata a lui e ai suoi clienti, in cui questi ultimi possono, tra l’altro, seguire l’avanzamento di tutte le loro pratiche. L’avvocato può brandizzare la piattaforma e i documenti con tutti i suoi loghi o i suoi modelli e la nostra società, di fresca costituzione, si occuperà soltanto di assisterlo nell’utilizzo.

FS: Altro punto importante è la compatibilità del nostro servizio con le infrastrutture informatiche dei singoli studi legali: la piattaforma nasce per andare ad agganciarsi su sistemi “terzi” per permettere di centralizzare il dato e snellire il processo senza duplicazione di informazioni e documenti. Per questo abbiamo un team tecnologico che assiste i nostri avvocati in questa integrazione: tre persone della mia società seguono il progetto costantemente, ma essendo parte di un gruppo più grande ci risulta agevole aumentare le risorse che se ne occupano in caso di necessità.

Quale impatto può avere un simile servizio sul lavoro dell’avvocato?
CB: Noi non entriamo nel rapporto avvocato-cliente o sulle politiche di prezzo che i singoli professionisti scelgono di seguire. La nostra idea è quella di…

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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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