Si è spento Augusto Fantozzi, decano dei fiscalisti italiani
Accademia, professione, politica. Addio ad Augusto Fantozzi (nella foto), decano dei fiscalisti italiani. Il professore si è spento all’età di 79 anni nella sua Roma. Una carriera lunghissima alle spalle, vissuta su tre fronti. Il primo, quello dell’università. Dopo la laurea, alla Sapienza, nel 1963 con Giuseppe Ferri, diventa assistente di Gian Antonio Micheli. Nel 1970, diventa ordinario a Perugia. E negli anni successivi passa alla Sapienza e quindi alla Luiss. L’elenco dei fiscalisti che hanno studiato con lui è lunghissimo. Con Fantozzi, tra gli altri, si è laureato anche Tommaso Di Tanno, altro grande protagonista del mercato dei servizi fiscali e tributari degli ultimi trent’anni.
La professione lo ha visto alla testa di una boutique di primo piano esclusivamente dedicata al settore tax. Dopo gli esordi in Peat Marwick (da cui poi originerà Kpmg), il professore fonda il suo studio. Per alcuni anni, dal 1977, porta avanti un’alleanza con Luigi Biscozzi. Roma-Milano, un asse strategico. Nel 1990 stringe anche una breve collaborazione con Uckmar, in particolare per gestire il fronte internazionale.
È stato membro della consulta della Città del Vaticano e presidente del comitato permanente dell’International Fiscal Association, ruolo che ha ricoperto fino al 1995.
Intanto arriva la politica. Per il professore comincia una stagione molto importante. È il 1994 quando si candida con il Patto Segni. Non viene eletto, ma nel 1995 diventa ministro delle Finanze nel 1995 con il governo di Lamberto Dini, quindi assume anche l’interim del ministro del Bilancio e della Programmazione Economica. Nel 1996 viene eletto nelle liste di Rinnovamento Italiano. Tra il 1996 e il 1998 è ministro del Commercio Estero nel primo governo Prodi, poi diventa presidente della commissione Bilancio della Camera. Nel 1999 aderirà ai Democratici.
Nel 2000 comincia una nuova stagione professionale affiancato da un gruppo di colleghi più giovani assieme ai quali crea una squadra che diventa l’oggetto del desiderio di molte big firm. Da Allen & Overy ai tedeschi di Haamann-Hemmelrath, passando per EY. Sceglie l’indipendenza e l’investimento in un’organizzazione che si conferma come punta d’eccellenza nella consulenza tax e nel contenzioso fiscale e tributario.
L’autorevolezza del professore lo porta a diventare un punto di riferimento anche per molte aziende. Tra gli incarichi manageriali va ricordato il ruolo di commissario straordinario di Alitalia nel 2008, su indicazione del governo Berlusconi, mentre a maggio 2010 fu nominato presidente di Sisal Holding Finanziaria.
«Con Augusto Fantozzi – dicono i professionisti dello studio – se ne va uno dei padri del diritto tributario italiano. Noi, suoi allievi e figli professionali, seguiremo i suoi insegnamenti e continueremo a onorare il suo nome e la sua memoria, percorrendo con impegno e dedizione la strada da lui tracciata nell’attività dello studio, che prosegue con rinnovata forza ed energia».