M&A, ECCO GLI STUDI PROTAGONISTI DEL I SEMESTRE 2014
Crollo del valore. Ma numero di operazioni in crescita. Sono le due facce della medaglia del mercato delle fusioni e acquisizioni (M&A) nel primo semestre 2014 secondo la fotografia elaborata da Mag by Legalcommunity.it sulla base di dati MergerMarket.
Il valore dei deal annunciati dai primi 15 studi in classifica, nel corso del periodo compreso tra gennaio e giugno, è precipitato del 75% rispetto all’analogo periodo del 2013. Anche il valore medio delle operazioni si è ridimensionato radicalmente passando da 388 milioni a 84 milioni di euro. La volatilità del mercato italiano è tutta in questi dati di sintesi che rendono bene l’idea di come sia facile passare da annate con deal miliardari a stagioni in cui le grandi operazioni si devono cercare con il lanternino. Per altro verso, il numero complessivo delle operazioni annunciate nel periodo di riferimento è cresciuto. Nel primo semestre 2014, infatti, si registra un aumento dell’attività del 16%. Considerato il fatto che oramai le operazioni di M&A sono sempre meno spesso remunerate in percentuale rispetto al loro valore, che moltissimi dei big deal del 2013 erano in realtà operazioni infragruppo e che la pressione dei clienti sulle fees degli studi è una costante che non fa eccezioni di blasone, il fatto che la “macchina” abbia ricominciato a marciare spedita finisce con il compensare il dato precedente.
I DEAL SOTTO LA LENTE
Gemina-Atlantia, Autogrill-World duty free, Salini-Impregilo. Sono queste, solo per citarne alcune, le operazioni che hanno fatto schizzare alle stelle il valore del mercato nella prima metà dello scorso anno (si veda il numero 8 di Mag by Legalcommunity.it, clicca qui per scaricarlo) e che invece sono mancate in questo inizio anno. In particolare, poi, se si guarda al secondo trimestre. Nel periodo, l’operazione di maggior valore seguita da Chiomenti, per esempio, è stata la cessione di Sole 24Ore Software da parte del Gruppo 24Ore a TeamSystem. Il deal ha visto in campo un team formato dal socio Luca Fossati e da Antonio Sascaro. Per gli acquirentii, invece, ha agito Gattai Minoli con un gruppo di professionisti guidato da Bruno Gattai. Nel caso di Gianni Origoni Grippo Cappelli, il big deal del secondo trimestre è stato la cessione del 40% di Ansaldo Energia da parte del Fondo Strategico italiano a cui hanno lavorato i soci Stefano Bucci e Pietro Fattori; mentre per gli acquirenti, Shanghai Electric Group, hanno agito Stefano Micheli e Guido Giovannardi di Bonelli Erede Pappalardo. Quanto a Nctm, invece, l’operazione di maggior valore seguita è stata l’acquisizione per 100 milioni di Fine Sounds Group, da parte di Lbo France e Yarpa Investimenti, per la quale hanno agito Matteo Trapani, Alice Bucolo e Barbara Aloisi. Ma il deal più pesante, registrato nel secondo trimestre del 2014, se lo è aggiudicato d’Urso Gatti e Bianchi che, con un team guidato da Stefano Valerio, ha affiancato Bpm, Mps, Intesa Sanpaolo e Unicredit nella conversione in capitale di Risanamento Spa, del prestito convertendo 2011-14 da 254,8 milioni. Il valore complessivo dell’operazione, secondo MergerMarket, supererebbe i 2,1 miliardi di euro.