Litigation funding, ecco la prima alleanza

Quali frontiere apre la partnership tra lo studio Grimaldi Alliance e il litigation fund Deminor? MAG lo ha chiesto a Giulia Lovaste e Giacomo Lorenzo

di giuseppe salemme

Da un lato, lo studio legale italiano che più sta puntando sull’internazionalizzazione; dall’altro, la multinazionale del litigation funding che più sta investendo in Italia. Per un’iniziativa dal raggio d’azione mondiale: parliamo della global partnership annunciata il 26 aprile 2023 dal managing partner di Grimaldi Alliance Francesco Sciaudone (nella foto a sinistra) e dal ceo di Deminor Erik Bomans (nella foto a destra), la prima a coinvolgere un’insegna legale italiana e un player del finanziamento del contenzioso.

Un accordo che è arrivato in quello che è forse il primo vero momento di fermento per il settore anche in Italia. La nuova normativa italiana sulla class action ha previsto che a farsi carico delle spese di un giudizio possa essere un soggetto diverso dal ricorrente stesso: una prima volta assoluta per l’ordinamento italiano, in cui il litigation funding non è ancora regolato. Anche il Parlamento europeo, lo scorso settembre, ha approvato una risoluzione (52022IP0308) che raccomandava di regolamentare il fenomeno nell’Unione. Nel frattempo, nuovi player e nuove iniziative si stanno affacciando in Italia, attirate dalle possibilità di un mercato che globalmente vale già oltre 10 miliardi di dollari, che dovrebbe raggiungere quota 25 miliardi entro il 2030 e che in Italia è ancora pressoché inesistente.

In questo scenario, la nuova collaborazione tra Grimaldi e Deminor assume un interesse notevole per chi osserva le nuove dinamiche del mercato legale. Per Deminor quello della partnership con uno studio legale non è un modus operandi comune (sebbene non si tratti ovviamente di una partnership esclusiva, per ambo le parti), ma l’Alliance di Grimaldi rappresenta la strada per portare i propri servizi nelle oltre 60 giurisdizioni da essa già coperte. Per Grimaldi, che coinvolgerà nell’iniziativa i focus team international arbitration e arbitration, nonché il leadership committee guidato da Michael Bray, si tratta di un nuovo modo per valorizzare l’asset dell’Alliance, offrendo al contempo un servizio innovativo alla propria clientela e a tutti gli studi del network.

MAG ha voluto approfondire le prospettive aperte da questa iniziativa con due dei suoi giovani fautori, incaricati dalle rispettive organizzazioni a gestire la collaborazione: Giulia Lovaste, counsel di Grimaldi Alliance, e Giacomo Lorenzo, ex avvocato e senior legal counsel di Deminor.

Partiamo dall’inizio: com’è nata materialmente l’idea di questa partnership?

Giulia Lovaste: Io e Giacomo ci siamo conosciuti in quanto lavoriamo entrambi a Bruxelles, dove sia Grimaldi Alliance che Deminor hanno sede. Avendo avuto in prima persona esperienze con il litigation funding, quella di una collaborazione mi è subito sembrata un’idea da sviluppare e, con il sostegno dei colleghi, abbiamo iniziato ad approfondirla. Per Grimaldi poi tutte le soluzioni disruptive e innovative sono sempre nel mirino, e Deminor ci è subito sembrato il partner ideale per la sua internazionalità.

Giacomo Lorenzo: Deminor ha già radici in Italia, dove negli anni ha concluso con successo diversi contenziosi di alto profilo e collabora abitualmente con vari studi legali italiani. Devo ammettere che quando sono entrato in contatto con Giulia e con l’avvocato Sciaudone l’idea iniziale non era quella di una partnership, che però è nata come conseguenza naturale: soprattutto perché Grimaldi, con il suo network globale e le nove sedi in Italia, garantisce un coverage sia nazionale che internazionale. E posso dire stiamo già vedendo i primi risultati.

Non si tratta di una partnership esclusiva quindi?

G. Lorenzo: No: collaborare con diversi studi fa parte della natura del nostro lavoro e non sarebbe pensabile concludere una collaborazione esclusiva con un solo studio. Questa però è l’unica strategic partnership con uno studio legale che abbiamo in tutto il mondo: selezioniamo accuratamente gli avvocati e gli studi con i quali decidiamo di collaborare e, nel caso della Grimaldi Alliance, abbiamo voluto questa collaborazione perché ci accomunano la stessa visione, l’approccio, la caratura internazionale e la presenza capillare in Italia e all’estero.

In concreto, cosa prevedono i vostri accordi?

G. Lovaste: L’idea è quella di presentarsi insieme in tutte le oltre 60 giurisdizioni coperte dall’Alliance, per offrire soluzioni all’avanguardia sia per quanto riguarda l’assistenza legale che l’attività di litigation funding di Deminor.

Vediamo se ho capito: gli avvocati di Grimaldi, qualora ritenessero che il caso di un cliente possa beneficiare di un finanziamento di terzi, lo segnaleranno a Deminor, che potrà poi offrirsi per acquistare il diritto ad agire in giudizio del cliente. È corretto?
G. Lorenzo: Non completamente: non è solo l’acquisto del claim che ci interessa. Le soluzioni che offriamo sono innanzitutto di litigation funding puro: casi in cui Deminor sostiene tutti i costi di lite per conto di una delle parti in giudizio (generalmente l’attore) chiedendo in cambio, solo in caso di esito positivo del giudizio, una quota delle somme riconosciute al cliente. Così i nostri clienti hanno la possibilità di esternalizzare tutti i costi legati alla controversia, compreso il rischio di dover pagare le spese di controparte in caso di soccombenza e di condanna alle spese. Un’altra soluzione è quella dell’acquisto del claim, con cui il cliente ha la possibilità di monetizzare immediatamente il claim, senza dover agire in giudizio.Poi ci sono anche soluzioni intermedie, in cui ad esempio noi paghiamo un up-front al cliente e in più sosteniamo tutte le spese di lite.

G. Lovaste: Tutte queste soluzioni potranno essere proposte ai clienti dai professionisti di Grimaldi Alliance.

In tutti questi casi, chi si occupa in concreto dell’assistenza legale al cliente? Gli avvocati rimangono gli stessi o Deminor ne ha di propri?

G. Lorenzo: È sempre il cliente che nomina gli avvocati: se sostituissimo gli avvocati che ci propongono casi interessanti non lavoreremmo più! Quindi i legali che assistono il cliente nell’interlocuzione con Deminor sono anche quelli che lo assisteranno in giudizio, anche perché hanno con lui un rapporto di fiducia e magari hanno già lavorato al caso. Ovviamente la professionalità e l’esperienza dell’avvocato che assisterà il cliente sono elementi che valutiamo in fase di due diligence prima di approvare il caso. Nel caso di Grimaldi Alliance, comunque, parliamo di professionisti di primo livello, di cui ci avvarremo non solo per originare nuove opportunità ma anche per avere second legal opinion nelle due diligence, anche su azioni in cui non dovessero essere direttamente coinvolti.

Quali sono i vantaggi di un accordo di questo tipo per uno studio legale?G. Lovaste: Il principale vantaggio è poter offrire al cliente…

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redazione@lcpublishinggroup.it

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