Legal procurement: ecco perché conviene alle aziende

Una volta la relazione tra cliente e fornitore dei servizi legali era il fattore principale che veniva preso in considerazione al momento di affidare un mandato. I rapporti di fiducia tra avvocato d’affari e giurista d’impresa potevano fare il bello e il cattivo tempo di uno studio professionale.

Una volta e oggi non più.

La crisi ha comportato un cambio di mentalità per gli operatori del settore e il legal procurement ha iniziato a farsi strada. A favorirne il passo svelto la richiesta, sempre più stringente, da parte del management di contenere i costi da una parte e massimizzare il valore aggiunto delle consulenze legali specializzate dall’altra. E ormai il sentiero è battuto. I maggiori acquirenti di servizi legali si affidano all’ufficio acquisti.

A testimoniare questa imposizione del procurement sul mercato è l’edizione 2018 della survey di Buying Legal Council, l’associazione di categoria di chi acquista servizi legali, condotta attraverso la raccolta di 153 questionari proposti ai responsabili degli uffici acquisiti, tra la fine di dicembre 2017 e gli inizi di febbraio 2018.

Con il procurement si risparmia

Dai dati raccolti si evince che le aziende che hanno affidato al procurement il compito di gestire l’acquisto dei servizi legali sono riuscite a risparmiare in media il 14,6% della loro spesa legale totale, a fronte dell’11,4% registrato dall’edizione precedente del report. Una percentuale che nel caso più virtuoso è arrivata fino al 57%.

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rosailaria iaquinta

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