L’AVVOCATO DELL’ANNO: i 50 protagonisti del 2022

di nicola di molfetta

Il 2022 è stato un anno storico per il mercato dei servizi legali italiano. Per la prima volta, infatti, un professionista basato a Milano e socio di una delle più grandi law firm internazionali, ha raggiunto il vertice di questo studio diventandone il managing partner mondiale. Si tratta di Charles Adams che dallo scorso mese di maggio è il global managing partner di Clifford Chance, insegna appartenente a quello che un tempo veniva definito il “magic circle” inglese: oltre 600 partner, 371 tra senior lawyer e consultant, più di 1.900 associate ed executive. Un’organizzazione che muove, a livello mondo, un fatturato di 2,3 miliardi di euro.
La storia di Adams (che apre questo speciale) racconta un trend nuovo che vede le grandi law firm globali sempre più impegnate a valorizzare i talenti che sono riuscite a riunire nel corso degli anni in tutto il mondo (quindi anche in Italia), decentralizzando i centri di gestione delle loro strutture. La sua “impresa” ci racconta di come l’approccio transnazionale di questi studi abbia abbandonato la dicotomia che prima vedeva da un lato le sedi centrali e dall’altro gli uffici periferici, e ormai consideri la law firm nella sua unità globale, fatta di competenze e culture diverse, integrate e dialoganti.
Adams è arrivato dove nessun professionista italiano era arrivato prima e per questo motivo è l’Avvocato dell’Anno 2022 per MAG e Legalcommunity.it.

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Ma c’è di più. La sua ascesa conferma che gli avvocati italiani sono sempre più credibili anche come manager all’interno delle organizzazioni internazionali di cui sono parte (fino a pochi anni fa si trattava di un fatto tutt’altro che scontato). Infatti, il caso di Adams, per quanto eclatante, non è isolato. Sono numerosi, anche in questa lista dei 50 protagonisti del 2022, i professionisti che ricoprono o hanno recentemente ricoperto ruoli di peso all’interno delle grandi law firm, guidando dipartimenti, gestendo aree geografiche, ricoprendo cariche di vertice. Basti pensare a figure come Federico Sutti, Massimiliano Mostardini, Stefania Radoccia, Patrizio Messina, Laura Orlando, Eugenio Tranchino o Roberta Crivellaro.
Ma quello che vediamo accadere nelle grandi organizzazioni internazionali non riguarda solo le law firm e i loro partner. È una cartina al tornasole che spiega anche l’evoluzione del concetto di leadership nei moderni studi legali di casa nostra. La maturazione della prima generazione di avvocati-manager battente bandiera italiana coincide con la trasformazione delle botteghe legali d’un tempo in vere e proprie imprese dove l’apertura internazionale, così come l’importanza di costruire una governance trasparente ed equilibrata sono ormai pari a quella di tessere relazioni e generare business. Dai profili presi in considerazione emerge anche una sempre più diffusa attenzione alle tematiche Esg e una forte consapevolezza della necessità di governare i processi di evoluzione tecnologica e di operare secondo criteri di efficienza ed efficacia.
Ecco allora che i 50 profili che seguono raccontano una nuova generazione di business lawyer giunta alla sua piena maturità. Sono i professionisti che hanno lasciato il segno negli ultimi dodici mesi, riuscendo a cavalcare l’onda lunga della crescita registrata nel 2021 (con il giro d’affari del settore che ha sfiorato i 3 miliardi di euro, +10%) e a massimizzarne i benefici anche in questo anno pieno di “turbolenze”.


L’età media è di 56 anni. Gli over 70 sono, per convenzione, lasciati fuori. Ecco perché, per la prima volta, da quando realizziamo questo speciale, non comparirà il nome dell’avvocato Francesco Gianni, che però anche nell’anno che ci stiamo lasciando alle spalle, ha giocato quasi tutte le partite più importanti sul tavolo dell’m&a confermandosi ancora tra i signori assoluti del settore.
Il più senior (70 anni) tra i professionisti nella lista 2022 è il decano dei fiscalisti italiani, Guglielmo Maisto. Mentre, il più giovane in elenco è Francesco Lombardo (40 anni), che nei mesi scorsi è diventato managing partner di Freshfields. Sale, anche se di poco, il numero delle donne che passa dal 10 al 12%. Quanto alla matrice degli studi legali rappresentati in questa fotografia, si nota che il 58% dei professionisti citati lavora in studi legali di matrice italiana, il 38% opera in studi di origine internazionale e la restante parte nelle branch legali e tributarie delle cosiddette Big Four della consulenza.
I professionisti individuati dall’osservatorio di MAG e Legalcommunity sono coloro che si sono messi in luce oltre che in virtù della reputazione professionale (di cui tutti i profili che seguono godono ai massimi livelli) e della capacità di generare business, per l’attitudine alla gestione, la forza delle relazioni, l’apertura all’innovazione, l’attenzione verso la comunicazione e internazionalità del proprio raggio d’azione.

1 – Charles Adams

Clifford Chance

Charles Adams, dallo scorso mese di maggio, è il nuovo global managing partner (Gmp) di Clifford Chance. Un italiano sul tetto mondiale del legal business. Classe ’68, inglese, nato in Francia e di madre italiana. La sua storia potrebbe essere perfetta per un romanzo. A undici anni entra nel collegio britannico dei monaci benedettini a Roma. Poi ci sono stati gli studi a Oxford (Queen’s college). Nel 1992 comincia la carriera da avvocato ed entra come praticante in Clifford Chance a Londra. Due anni dopo viene mandato in Italia per fare un’esperienza in Grimaldi. Terminato questo periodo di distaccamento deve tornare nella City ma l’Italia gli è rimasta nel cuore. Cerca di ottenere un secondment. Ma non è possibile. Le regole della law firm prevedono che prima di essere mandati all’estero, gli avvocati dello studio debbano trascorrere almeno due anni nel Paese d’origine. Sono troppi. Adams si licenzia, si trasferisce a Roma e si fa assumere da Grimaldi che poco dopo unisce le forze proprio a Clifford Chance. Adams a questo punto si ritrova a casa. Il cerchio si chiude. E quando, nel 2002, con Grimaldi finisce l’idillio, l’avvocato decide di restare con gli inglesi che, oramai, in Italia ci sono e non hanno intenzione di andarsene.  Nel 2006 viene eletto per la prima volta alla guida degli uffici italiani della law firm. Tra il 2015 e il 2018 si trasferisce a New York: un’esperienza preziosa che gli fa acquisire il polso di uno dei mercati di frontiera più ambiti dalle grandi insegne inglesi al lavoro sulla espansione globale. Torna in Italia nel 2018 e poco dopo viene nominato a capo dell’area Continental Europe della law firm. Carica che ha mantenuto fino al momento della sua elezione a Gmp. La sua scheda, nell’Albo online del Cnf parla chiaro: domicilio professionale principale, Milano. Adams è considerato diffusamente uno dei “signori” della consulenza in ambito banking & finance. Nel corso del 2021 ha assistito le istituzioni finanziarie in relazione al primo finanziamento sustainability-linked di FS Italiane da 2,5 miliardi di euro. Ha affiancato Cementir Holding nell’ottenimento di un finanziamento di 190 milioni. Ha fatto parte del pool legale che ha assistito il consorzio guidato da Cdp per l’acquisizione dell’88% di Autostrade per l’Italia. Ha assistito le banche finanziatrici nell’operazione che ha portato Diasorin a firmare un accordo di fusione per l’acquisizione della società statunitense Luminex. Nonché il fondo di private equity Ardian, e la sua controllata Dedalus Holding, nel finanziamento per l’acquisizione del business Healthcare Software Solutions di DXC Technology.  Adams ha preso il posto di Matthew Layton, giunto al termine del suo secondo mandato quadriennale come Gmp, ed è entrato nella storia. 

2 – Filippo Troisi

Legance

È il rainmaker del mercato dei servizi legali in Italia. Un professionista dotato di visione, leadership, autorevolezza e network. Un mix che si traduce in lavoro. Tanto che, nell’ultimo esercizio, Legance si è confermato tra i best performer del mercato italiano realizzando una crescita del 20,6% sull’anno precedente e raggiungendo quota 123 milioni di euro in termini di ricavi. Nel corso di quest’anno il suo nome è comparso in molte delle più rilevanti operazioni di mercato, a cominciare dal closing dell’acquisizione di Autostrade per l’Italia seguita al fianco di Blackstone. L’avvocato ha assistito la holding San Quirico, delle famiglie Garrone e Mondini, nell’accordo con il gestore di fondi australiano, Ifm Investors per la nascita di una nuova holding che controllerà il 62,5% di Erg con lo scopo di sviluppare le attività di ques’utima sulle energie rinnovabili. Ancora, è stato l’avvocato di Multiversity nell’acquisizione dell’ente promotore dell’Università Telematica San Raffaele Roma.

3 – Stefano Simontacchi

BonelliErede

È il presidente dello studio legale BonelliErede che nell’ultimo anno ha condotto al raggiungimento di uno storico traguardo: il superamento dei 200 milioni di fatturato. Non era mai accaduto, fino a questo momento, a uno studio legale italiano. Dottore commercialista, è anche presidente della Fondazione Buzzi. Consigliere d’amministrazione di RCS, Prada, Fattorie Osella, ISPI, Assoedilizia; è inoltre sponsor di Sinergia Venture e advisor di Nextalia. È stato varie volte consulente per il Governo italiano sui temi dell’internazionalizzazione, della competitività e dell’attrazione degli investimenti. Ha fatto parte del Comitato di Esperti in materia economica e sociale (il cosiddetto Comitato Colao) nominato dalla Presidenza del Consiglio per fronteggiare l’emergenza Covid. All’attività professionale e imprenditoriale associa un grande impegno etico, culturale e umanitario. Si dedica allo studio della spiritualità, che racconta anche attraverso la sua espressione artistica.

4 – Francesco Gatti

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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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