Hogan Lovells, dalla Gacs a un nuovo “safe asset europeo”. Il position paper con Deloitte, Celf e Lum

Lo studio legale Hogan Lovells in collaborazione con il Centre of European Law and Finance (Celf), Deloitte e la Libera Università Mediterranea “Giuseppe Degennaro” pubblicherà il prossimo 7 ottobre il position paper “Verso un nuovo Safe Asset Europeo” curato da Giovanni Tria (già ministro dell’Economia e delle Finanze) e da Patrizio Messina (managing partner di Hogan Lovells Italy, nella foto).

“La Gacs – spiega Tria – si è rivelato uno strumento altamente efficiente per lo smobilizzo dei crediti in sofferenza dai bilanci di banche e altri intermediari finanziari. Proprio in virtù dell’importante successo di tale garanzia in Italia, si ritiene che essa possa essere un valido strumento alla base di operazioni di emissione di titoli a livello europeo”.

Secondo Patrizio Messina “è giusto che le istituzioni europee valutino la struttura della Gacs al fine di poter costituire un “safe asset europeo” mediante una sofistica struttura finanziaria che viene spiegata all’interno del position paper. In sintesi, si suggerisce l’emissione di titoli asset-backed garantiti dal garante sovranazionale europeo (Banca Europea per gli Investimenti/Fondo Europeo per gli Investimenti) con l’obiettivo di conferire stabilità ed omogeneità al mercato finanziario europeo”.

Il paper trae ispirazione dal report di Mario DraghiThe future of European competitiveness”, pubblicato lo scorso 9 settembre, secondo il quale “è indubbio che l’emissione di un safe asset comune renderebbe la Cmu molto più facile da realizzare e più completa”. Sono risultati di fondamentale importanza anche il report di Enrico LettaMuch more than a market” di aprile 2024 e il documento “Developing european capital markets to finance the future- Proposals for a Savings and Investments Union”, pubblicato sempre ad aprile 2024 da Christian Noyer, ex Governatore onorario della Banca di Francia.

Sulla scorta di questi documenti, il paper suggerisce, da un lato, la realizzazione, a livello europeo di un safe asset e, dall’altro, la revisione del quadro normativo applicabile alle cartolarizzazioni in modo che tale strumento possa realmente rappresentare l’elemento fondante per il completamento della Capital Markets Union. In un tale contesto, dunque, la cartolarizzazione assumerebbe il ruolo di strumento ponte tra il mercato dei capitali e quello tradizionale bancario con la finalità di diversificare le fonti di finanziamento.

redazione@lcpublishinggroup.it

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