Gop nella nascita e autorizzazione di Lumen Ventures, la prima SiS italiana

Con l’autorizzazione della Banca d’Italia, inizia l’avventura di Lumen Ventures: operatore di venture capital italiano che investe in pmi e startup ad alto potenziale tecnologico e di crescita, con l’obiettivo di stimolare il venture capital in Italia e accelerare lo sviluppo di un ecosistema innovativo utile al sistema Paese.

Completate con successo tutte le fasi previste dal regolamento, Lumen Ventures è a tutti gli effetti la prima SiS in Italia e il primo operatore di Venture Capital vigilato con sede principale a Roma. La società si affaccia al mercato prefiggendosi una raccolta di capitali pari a 25 milioni di euro da investire in quattro anni nel settore, ad oggi poco presidiato in Italia, delle startup Early Stage, purché esse soddisfino criteri di eccellenza in termini di business model e abbiano un potenziale di crescita e profittabilità in linea con i “best in class” internazionali. Le startup verranno poi seguite per prepararsi al lancio nel mercato italiano ed europeo.

Nel percorso autorizzativo per divenire SiS, Lumen Ventures è stata assistita dallo studio legale internazionale Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners, nelle figure di Renato Giallombardo (nella foto) e Raffaele Sansone, che continueranno ad affiancare il team come advisor legale e nell’attività di deal flow.

La figura della società d’investimento semplice (SiS), introdotta per la prima volta dal Decreto Crescita (decreto-legge 30 aprile 2019 n. 34), rappresenta il nuovo organismo di investimento collettivo del risparmio (Oicr) e si inserisce nell’ambito dei fondi di investimento alternativi, in forma di società di investimento a capitale fisso. Alla SiS è consentito di raccogliere risorse fino a un massimo di 25 milioni di euro, per investimenti in piccole e medie imprese non quotate che si trovano nella fase di sperimentazione, di costituzione e di avvio dell’attività (quindi startup). Le SiS che rispettano i requisiti sanciti dalla legge possono operare dopo aver ricevuto l’autorizzazione della Banca d’Italia, previo parere della Consob, ed essere state inserite in un apposito albo dell’Istituto.

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