Gli studi in campo per l’opa cinese su Pirelli
Di sicuro, al momento, si sa quanto Camfin, primo azionista di Pirelli, ha comunicato a Consob il 20 marzo, ovvero che sono in corso trattative tra gli azionisti della società che ha il 26,2% della Bicocca e un partner industriale internazionale per un’operazione di riassetto societario che dovrebbe portare a un’Opa totalitaria sul gruppo Pirelli.
Il partner industriale, stando a quanto rivelato dal Corriere della Sera nei giorni scorsi è China National Chemical Corporation (Cncc), al fianco del quale starebbe agendo, secondo quanto appreso da legalcommunity.it un team legale dello studio Pedersoli. Camfin, affiancata da un pool di avvocati dello studio Chiomenti e dall’advisor finanziario Lazard, starebbe lavorando a un accordo per la cessione della propria quota in Pirelli al nuovo partner cinese. Le azioni, secondo i rumor, verrebbero poi trasferite a una nweco che sarebbe controllata da Cncc e partecipata anche dagli attuali azionisti di Camfin che quindi reinvestirebbero nel nuovo veicolo una parte di quanto ottenuto con la vendita del 26,2% di Pirelli.
Dopo la riorganizzazione della scorsa estate (clicca qui per leggere l’articolo) Camfin risulta controllata al 50% dai russi di Rosneft e per per l’altro 50% da Nuove Partecipazioni, vale a dire Marco Tronchetti Provera & C, Unicredit e Intesa. L’azionista russo e le due banche, in questa trattativa, sarebbero assistiti rispettivamente da Linklaters e d’Urso Gatti e Bianchi.
Sull’operazione, lato banche (debito) infine, ci sarebbe anche Clifford Chance. Lo studio starebbe agendo in particolare al fianco dei cinesi nella trattativa sul mega finanziamento di Jp Morgan, affiancata da Latham & Watkins, da 8 miliardi, vero e proprio architrave finanziario dell’operazione. Impegnata sul prestito ci sarebbero anche Unicredit e Intesa, assistite, anche in questo caso da d’Urso Gatti e Bianchi. Sempre per il finanziamento, ma lato Camfin, c’è Lombardi Molinari Segni.
L’operazione potrebbe avere un valore complessivo di circa 7 miliardi di euro. È previsto il lancio di un’opa totalitaria su Pirelli e il suo delisting. I cinesi di China Chem, se il deal dovesse andare in porto, diverrebbero il primo azionista del gruppo al posto di Rosneft.