Filippo Troisi (Legance), Avvocato dell’Anno 2020
Ecco i 50 numeri uno dell’avvocatura d’affari italiana nel 2020. I 50 professionisti che hanno lasciato il segno negli ultimi dodici mesi, nonostante la crisi provocata dal Covid-19
Filippo Troisi (Legance, nella foto in alto), Stefano Simontacchi (BonelliErede) e Claudia Parzani (Linklaters). Ecco il podio della edizione 2020 dell’Avvocato dell’Anno, lo speciale in cui MAG e Legalcommunity raccontano i protagonisti del mercato dei servizi legali d’affari in Italia.
Sotto la lente 50 profili che raccontano una generazione di business lawyers giunta alla sua piena maturità. L’età media è di 56 anni. Gli Over 70 sono per convenzioni lasciati fuori, ma una menzione speciale, quest’anno, va fatta per Sergio Erede che nell’anno che stiamo per lasciarci alle spalle ha seguito quasi tutte le partite più importanti. Basti pensare al dossier Esselunga, all’arbitrato su Via Solferino in cui affianca Rcs o all’assistenza alla Delfin di Leonardo Del Vecchio nel percorso di crescita in Mediobanca.
Tornando alla fotografia dei 50 numeri uno individuati da MAG e Legalcommunity, si osserva che solo il 10% è rappresentato da donne: oltre alla già citata Claudia Parzani, ci sono Stefania Radoccia, managing partner di EY Tax & Law; Sara Biglieri, socia a capo del dipartimento di contenzioso di Dentons; Alberta Figari, partner di Clifford Chance e Laura Orlando, managing partner della sede italiana della law firm Herbert Smith Freehills.
Orlando, con i suoi 44 anni, è anche una dei dieci avvocati under quaranta presenti in lista. I più giovani, invece, sono Gregorio Consoli, socio di Chiomenti (42 anni) e Michele Briamonte, managing partner di Grande Stevens (43 anni).
Quanto alla matrice degli studi legali rappresentati in questa fotografia, si nota che il 54% dei professionisti citati lavora in studi legali di matrice italiana, il 42% opera in studi di matrice internazionale e la restante parte nelle branch legali e tributarie delle cosiddette Big Four della consulenza.
Il 2020 è stato l’anno del coronavirus e della crisi più subdola che il mercato si sia trovato ad affrontare dal secondo dopoguerra. E mai come in questa occasione, la sensazione di avere difronte cinquanta numeri uno è stata fortissima.
Se solo ripensiamo a quante iniziative strategiche sono state avviate, quanti nuovi progetti sono stati messi in cantiere, quante innovazioni sono state introdotte nel settore a dispetto di un contesto che avrebbe lasciato presagire una fase di immobilismo giustificato come non mai da cause di forza maggiore.
Fronteggiare il cigno nero del Covid-19 ha rappresentato un test delicatissimo per le capacità manageriali dei protagonisti del settore oltreché per la loro abilità di fare business.
Il 2020 è stato un anno per titani.
Ed eccoli, allora, i nostri titani. I professionisti (ricordiamo che per convenzione non possono avere più di 70 anni) che dall’osservatorio di Legalcommunity sono emersi in modo particolare oltre che in virtù della reputazione professionale (di cui tutti i profili che seguono godono ai massimi livelli) e della capacità di generare business, per l’attitudine alla gestione, la forza delle relazioni, l’apertura all’innovazione, l’attenzione verso la comunicazione e l’apertura internazionale.
1 – Filippo Troisi
È stato tra i fautori principali della crescita dello studio che nel 2019 ha raggiunto i 95 milioni di fatturato. Un trend di crescita che non ha avuto interruzioni negli ultimi otto anni.
Il socio co-fondatore di Legance ha anche promosso l’avvio di una riflessione sul passaggio generazionale nello studio affidandola a un pool internazionale di consulenti.
È stato un punto di riferimento per la squadra nella gestione dei mesi più difficili dell’emergenza Covid durante il primo lockdown. La tutela delle persone è stata una priorità a cui si è dedicato promuovendo anche iniziative di solidarietà a sostegno delle strutture ospedaliere cui hanno aderito soci e colleghi. Nei giorni più bui, ha voluto che la sede dello studio s’illuminasse di verde, bianco e rosso, per comunicare la vicinanza dell’istituzione legale al Paese e a tutti coloro che, a ogni livello e in ogni contesto, erano impegnati a fronteggiare l’emergenza.
La pandemia non ha fermato la sua capacità di fare business. Il suo nome compare alla guida del pool legale che ha assistito Nexi nell’integrazione con Sia e nel dossier Rete Unica che ha seguito per conto di Cdp. Inoltre, l’avvocato si è occupato dell’acquisizione di Depobank da parte di Banca Farmafactoring.
2 – Stefano Simontacchi
È il presidente di BonelliErede, lo studio d’affari italiano che nel 2019 ha confermato la propria leadership di mercato (si veda il numero 142 di MAG) anche grazie alla riuscita del merger voluto e gestito con lo studio Lombardi e Associati. Fiscalista di grande livello, siede nei consigli di amministrazione di Cordusio Sim e di Rcs dove è stato fortemente voluto da Urbano Cairo.
Durante i giorni più duri dell’emergenza Covid, il giurista è stato chiamato da Vittorio Colao a far parte del Comitato di esperti in materia economica e sociale istituito dal governo di Giuseppe Conte.
Simontacchi, che è anche presidente della Fondazione Buzzi, è stato impegnato in prima linea nella gestione dell’emergenza sanitaria e nelle attività di call to action a sostegno delle strutture ospedaliere intente a fronteggiare la pandemia.
3 – Claudia Parzani
L’avvocata è managing partner per l’area Western Europe e global business developement & marketing partner di Linklaters, presidente di Allianz Spa, nonché una delle professioniste più autorevoli nel mercato dell’equity capital markets in Italia.
Il suo impegno professionale va oltre le sue capacità tecniche. In particolare, negli anni ha lavorato con grande impegno nella promozione della diversity e dell’affermazione professionale delle donne. Un lavoro costante, che si è tradotto in numerose iniziative e che anche nel 2020 le è valso l’inclusione da parte di HERoes e Yahoo Finance nella classifica Women Role Model.
Parzani è stata inclusa nella categoria Heroes 100 Women Executives che celebra le 100 donne, in ruoli apicali a livello internazionale, che stanno guidando il cambiamento utilizzando la loro influenza e la loro posizione professionale per promuovere attivamente una cultura inclusiva nel mondo del lavoro.
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