Deloitte Legal raddoppia

Operazioni, lateral hire, nuove aperture. Deloitte Legal, un anno dopo. MAG ne ha parlato con Carlo Gagliardi, managing partner del braccio legale del colosso della consulenza dal primo giugno 2018. Dalla riorganizzazione di Tecno Habitat, alla cessione di 13 rami d’azienda di Mercatone Uno a Cosmo. Dal passaggio di Trafiment ai finlandesi di Kemppi Oy, all’investimento del fondo Epic (partecipato da Mediobanca) in La Bottega dell’Albergo, fino al dual-listing di Helbiz al Nasdaq e all’AIM. Il brand della big 4 è apparso con sempre maggiore frequenza anche sui tavoli delle operazioni di m&a. Intanto la squadra ha cominciato a crescere, in maniera importante. A ottobre ha superato quota 100 professionisti (+ 40% di associati). E di fatto, a dodici mesi dall’avvio del progetto, ha raddoppiato il numero dei propri soci, aggiungendo un nuovo indirizzo alla propria carta intestata, con l’apertura di un ufficio a Firenze.

Ma i lavori sono ancora in corso. L’obiettivo di arrivare a 150 professionisti, fissato per il 2020, si fa sempre più vicino. E intanto lo studio, dopo l’acquisizione di in2law, si prepara alla sua prima apertura a Sud (dove Deloitte è presente ma con altre business unit). «Siamo ancora pienamente acquisitivi», dice Gagliardi in questa intervista a MAG. E non nasconde un forte interesse a rafforzare la capacità di fuoco dell’organizzazione sul fronte labour, dove Deloitte Legal ha da poco stretto un’alleanza globale con Epstein Becker Green.

Deloitte Legal compie un anno: a che punto è il progetto?
Quando sono arrivato ho trovato 6 partner e 67 professionisti dislocati in 6 uffici in Italia. Oggi, siamo 14 partner e stiamo raggiungendo quota 130 professionisti. Di fatto, quindi, la squadra è raddoppiata.

L’obiettivo di arrivare a 150 avvocati entro il 2020 si avvicina (si veda il numero 97 di MAG)…
Sì. Ma il risultato che più mi appaga è l’essere riusciti a guidare questa crescita creando una forte coesione tra i professionisti che c’erano e quelli che sono arrivati nel frattempo. Oggi andiamo tutti con determinazione nella stessa direzione. E non era affatto scontato.

Come ci siete riusciti?
Abbiamo cercato e accolto nello Studio persone che condividono un certo modo di essere professionisti, accomunati dalla voglia di creare uno studio dove si “lavora bene”, che è stato poi letto molto bene dal mercato oltre che dai colleghi. Nel frattempo abbiamo aperto a Firenze e anche il fatturato è più che raddoppiato.

II commitment sul mercato dei servizi legali dello studio, a livello globale è evidente. L’arrivo di Michael Castle (ex socio di Allen & Overy) come managing partner di Deloitte Legal UK ha fatto parecchio rumore. E anche l’Italia sta facendo la sua parte…
Come ho già detto il numero dei professionisti è raddoppiato. E a livello di lateral, dal momento della nascita di Deloitte Legal, ci hanno raggiunto Giorgio Mariani da Simmons & Simmons, Ida Palombella da Withers, Gioacchino Amato da Pwc TLS, Alessandro Aloia e, pochi giorni fa, Ubaldo Messia da Chiomenti. E poi stiamo crescendo anche internamente; Guerino Cipriano e Andrea Sciortino sono gli ultimi esempi, ma altri ne seguiranno.

A questo si aggiunge l’acquisizione di in2law. Unico caso, italiano, di uno studio che integra una start up e che, in particolare, investe nel settore dell’alternative legal service …
L’operazione in2law ha aperto una riflessione nel mercato italiano che, a quanto vedo, anche altri stanno cominciando a fare: trovare uno strumento idoneo a fornire servizi legali in-house in modalità non tradizionale.

Quello che qualcuno chiama alternative delivery model…
Si tratta di mettere a disposizione conoscenza legale in maniera integrata, per dirla con Richard Susskind, abbattendo le barriere che normalmente esistono tra il modo della professione e quello dell’impresa.

E come sta andando?
In questo primo anno, abbiamo…

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