David Boies porta lo studio Bsf in Italia
Sul precedente numero di MAG l’editoriale era dedicato al possibile sbarco in Italia di una nuova insegna legale battente bandiera americana. In queste ore qualcosa in più è emerso. Almeno su uno degli arrivi in corso nella Penisola. Si tratta dello studio Bsf. La sigla sta per Boies Schiller Flexner. Tra i suoi fondatori, c’è uno degli avvocati più iconici degli Stati Uniti: David Boies (nella foto).
Selezionato come una delle 100 persone più influenti del mondo dalla rivista Time nel 2010. È stato nominato Global International Litigator of the Year da Who’s Who Legal per ben sette volte. Si tratta di un fuoriclasse del contenzioso. E lo studio riflette questa immagine essendo considerato tra le più forti litigation firm negli Usa.
Nel lungo cursus honorum di Boies ricordiamo l’incarico di consigliere capo e direttore dello staff della sottocommissione antitrust del Senato degli Stati Uniti nel 1978. E consigliere capo e direttore dello staff della commissione giudiziaria nel 1979.
Nel 1991-1993 è stato consulente della Federal Deposit Insurance Corporation, recuperando 1,2 miliardi di dollari da società che avevano venduto obbligazioni spazzatura.
Nel 1998-2000 è stato consulente speciale per il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti nella causa antitrust contro Microsoft. È stato anche l’avvocato principale dell’ex vicepresidente Usa, Al Gore, in relazione alla controversia relativa al conteggio dei voti nelle elezioni del 2000 in Florida.
Come co-consulente principale dei querelanti in Perry contro Brown, ha vinto la prima sentenza che stabilisce il diritto al matrimonio per i cittadini gay e lesbiche secondo la Costituzione degli Stati Uniti.
Quella di Milano sarà la prima sede dello studio nell’Europa continentale. La law firm ha una presenza a Londra. Ma il grosso delle sue attività sono concentrate al di là dell’Atlantico, dove conta dieci uffici da New York a Washington.
Quanto alle practice area che la sede italiana potrebbe coprire è facile immaginare che l’organizzazione punterà sulla propria reputazione di litigation firm per intercettare grandi arbitrati e contenziosi di peso.
Altre aree di attività potrebbero essere rappresentate dai settori private clients, tax, antitrust, oltre che più in generale dal corporate finance. Secondo Law.com, nell’ultimo anno, lo studio ha messo a segno un fatturato di circa 250 milioni di dollari con profitti per equity partner pari a circa 2,29 milioni di dollari.