Il contenzioso digitale? Verso una formula ibrida
di giuseppe salemme
Per il penale ci sono i penalisti, per l’amministrativo gli amministrativisti, per il fiscale i tributaristi, e così via. E lo stesso si può dire del contenzioso, specie di quello internazionale; non a caso la specialità di ArbLit, boutique fondata nel 2013 e specializzata in arbitrati e litigation con componenti transfrontaliere (si veda il numero 94 di MAG).
Con circa venti professionisti, una realtà che se la gioca alla pari con le litigation practice di molte grandi firm, strutture dalle quali i soci fondatori hanno preferito separarsi per sfuggire alla rigidità delle policy “aziendali”. Per MAG, l’interlocutore perfetto per discutere dell’evoluzione del settore dispute resolution nell’era Covid e post-Covid: i quattro partner Luca Radicati Di Brozolo, Michele Sabatini, Massimo Benedettelli e Marco Torsello e i senior associate Fabio Santacroce, Federica Serrantoni, Flavio Ponzano ed Emilio Bettoni ci hanno dato così il loro punto di vista da insider della materia.
Ebbene, se c’è un segmento del panorama legale che è riuscito a passare quasi indenne il periodo di lockdown, sembra essere senz’altro quello dell’arbitrato internazionale, e conseguentemente quello degli studi che ne fanno il loro core business. «Il nostro lavoro ci porta normalmente a muoverci continuamente intorno al mondo, e quindi il lavoro da remoto non è stato un problema: non abbiamo interrotto le nostre attività nemmeno per un giorno», racconta Luca Radicati. Il tema smart working di questi tempi tende ad essere divisivo, ma i professionisti dello studio lo affrontano con franchezza: «Sicuramente può consentire una migliore gestione del rapporto tra lavoro e vita privata, esigenza di primo piano e che tuteliamo da sempre» dice Massimo Benedettelli. Ma, d’altra parte, eccessive mitizzazioni dello strumento rischiano di essere controproducenti: dopotutto, spiegano gli avvocati, asset essenziale ma spesso dimenticato di uno studio come ArbLit è la rete di contatti e conoscenze utile ad orientarsi nei sistemi giuridici e nelle corti arbitrali di tutto il mondo. Rete che non è certo facile coltivare o allargare via Zoom!
Il tema dei procedimenti in remoto, che qui su MAG abbiamo raccontato e discusso in più occasioni negli ultimi mesi (vedi per esempio il numero 141 di MAG) rimane uno dei più delicati, su diversi fronti. Di sicuro la natura stessa dell’arbitrato permette un’elasticità senza paragoni in quanto a modalità di svolgimento di udienze e procedure, caratteristica che in questo periodo ne ha aumentato senza dubbio l’appeal, pur con qualche difficoltà organizzativa nei casi più complessi. L’esempio lo porta l’avvocato Radicati: «Stiamo per…
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