Condanna a 24 anni per il sequestratore del bus della scuola Vailati: gli avvocati dei ragazzi
Oggi 15 luglio 2020 a Milano si è tornati in aula per il processo del dirottamento del bus della scuola media Vailati di Crema: il fatto, risalente al marzo 2019, era avvenuto durante un viaggio di ritorno dalla palestra, in cui tutti gli alunni furono sequestrati per circa un’ora in un ambiente impregnato di benzina, fino a quando riuscirono a darsi alla fuga lanciandosi dai finestrini.
Il pool dei difensori di 35 ragazzi e di una collaboratrice scolastica, era composto dagli avvocati Luigi Santangelo ed Irene Gittardi per lo studio Lsm, gli avvocati Fabio Cagnola, Valentina Quattrini e Federico Boncompagni per lo studio Cagnola & Associati e gli avvocati Marisa Meroni, Laura Giammarrusto e Marco Cristiano Petrassi per Sza studio legale.
L’imputato è stato condannato a 24 anni di reclusione per i reati di sequestro di persona ed attentato per scopi di terrorismo ed eversione (artt. 280 e 289 bis c.p.) ed è stata inoltre riconosciuta la responsabilità civile solidale di Autoguidovie quale datore di lavoro dell’imputato e responsabile civile dell’evento e il Miur quindi la scuola, quale responsabile della mancata sicurezza degli alunni.
È stata quindi concessa una provvisionale di 25mila euro per ciascun ragazzo e di 3mila euro per ogni genitore.
L’estensione della domanda ai responsabili civili, si legge in una nota, ha reso focale l’individuazione da parte del giudice dei criteri per la quantificazione del risarcimento del danno per i momenti di terrore vissuti dai ragazzi e dalle loro famiglie.
Così l’avv. Santangelo: «Siamo soddisfatti della decisione, che a poco più di un anno dai fatti fa giustizia per i ragazzi e per le loro famiglie. La pena severa, a nostro avviso, restituisce perfettamente la gravità del fatto commesso, che ha prodotto significative conseguenze sulla vita dei minori e dei loro familiari».
L’avv. Cagnola evidenzia che «la Corte d’Assise ha accolto le richieste di risarcimento da noi avanzate in favore dei minori e dei genitori, individuando responsabilità per i gravi danni provocati dal fatto commesso dall’imputato in capo sia ad Autoguidovie sia al Ministero dell’Istruzione, risolvendo questioni giuridiche poco esplorate sin ora dalla giurisprudenza».
Proprio sotto il profilo civilistico, per Sza studio legale, l’avv. Petrassi chiosa: Ssarà interessante leggere le motivazioni della sentenza che sarà un punto di riferimento importante sia per la ricostruzione dei profili di responsabilità sia per i criteri di quantificazione del danno subito dai ragazzi e dalle famiglie per lo sconvolgimento delle loro abitudini di vita».
«Prendiamo atto della decisione: a nostro avviso non c’erano nè la strage nè il terrorismo, presenteremo ricorso in appello», ha dichiarato la difesa.