Casati a fine ottobre lascia Linklaters: «Mi dedicherò ai miei interessi»
Una leggenda del mercato dei servizi legali. Roberto Casati (nella foto) ha reso nota la decisione di ritirarsi dalla professione dalla fine di questo mese di ottobre. «Dopo 55 anni di esercizio della professione, dedicherò invece ora il mio tempo a varie altre attività ed interessi che mi hanno accompagnato in anni più recenti e, in certi casi, per tutta la vita».
Sembra, quindi, che si chiuderà dopo questi ultimi sette anni e otto mesi in Linklaters, la carriera legale di uno degli avvocati d’affari che più ha contribuito alla crescita e allo sviluppo di questo mercato in Italia. Al suo nome sono legati numerosi deal. Solo per restare ai tempi più recenti, possiamo ricordare l’assistenza fornita a Massimo Moratti sapa, Angel Capital Management e Stella Holding nella cessione del 35% di Saras a Vitol; l’affiancamento di Generali nell’ambito dell’acquisizione di Conning Holdings; nonché il suo ruolo nell’ambito dell’acquisizione di Mondelez da parte di Perfetti Van Melle.
Socio fondatore della leggendaria boutique Brosio Casati, nel 1998, Roberto Casati è stato l’avvocato che di fatto ha aperto le porte del mercato italiano all’allora Allen & Overy. La convivenza con gli inglesi, nei cinque anni e mezzo successivi è stata segnata da grandi operazioni e diversità di vedute sulla governance dello studio e la gestione della practice italiana.
Accade così che, a maggio 2004, Casati l’avvocato trasloca in Cleary Gottlieb Steen & Hamilton divenendo un “caso” mondiale. La law firm americana, in quell’occasione, mette a segno un lateral hire contravvenendo alla consuetudine che, invece, per tradizione, l’aveva vista impegnata nella crescita organica e nella valorizzazione dei talenti nati al suo interno. Assieme a Mario Siragusa, è stato il fautore del radicamento e della crescita del progetto Cleary Gottlieb in Italia. In Cleary, l’avvocato si è occupato di Generali in relazione al tentativo di scalata da parte di Intesa SanPaolo; ha assistito RCS Mediagroup durante la corsa alla conquista del gruppo editoriale da parte di Cairo Communications e del consorzio concorrente guidato da Andrea Bonomi; e poi, ancora, si possono ricordare l’assistenza all’Internazionale Holding di Massimo Moratti nella cessione del 70% dell’Inter alla cordata indonesiana (International Sports Capital) capeggiata da Erick Thohir così come quella fornita alla multinazionale Whirlpool Corporation nell’acquisizione di Indesit.
Nel 2018, la fine del connubio con Cleary Gottlieb arriva per ragioni statutarie: la law firm prevede che, raggiunti i 70 anni d’età, i soci escano dalla partnership consentendo comunque ad alcuni di restare in squadra con il titolo di senior counsel (cosa che decide di fare, per esempio, Mario Siragusa). Nello spazio aperto da questa “contingenza statutaria” si inserisce Linklaters che, all’epoca, è guidato da Andrea Arosio, allievo di Casati, col quale ha lavorato sia in Brosio Casati sia in Allen & Overy. Anche Linklaters, in quel momento, ha delle regole abbastanza stringenti riguardo i limiti d’età da rispettare per far parte della partnership, ma di fronte a un profilo autorevole come quello di Casati non può che fare un’eccezione. Parte così una collaborazione che è durata fino a oggi e che ha confermato una volta di più il talento e la professionalità dell’avvocato, decano dei corporate lawyers italiani.