Bird & Bird, nella nuova sede prende forma una società tra avvocati

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di nicola di molfetta

Una nuova sede. Una sede iconica. Una nuova forma giuridica. Al passo con i tempi. Alla vigilia dei suoi primi venti anni in Italia, Bird & Bird si presenta così. E con una serie di fatti e cifre che raccontano l’affermazione di un modello professionale nato attorno alla practice Ip e oggi divenuto a pieno titolo full service.

Cominciamo dai numeri. Nel 2003, lo studio vide la luce con un team che contava cinque persone. Oggi i professionisti di Bird & Bird in Italia sono 140, tra cui si contano 20 partner, inclusa una chimica. Il fatturato è passato dai 25 milioni del 2017 ai 42 milioni del 2021 (+68%). E le operazioni tessono, senza fronzoli, la narrazione dell’ampliamento del raggio d’azione della struttura che negli ultimi anni si è mossa dal contenzioso all’m&a.

A proposito di fusioni e acquisizioni, tra i deal più recenti (e più rilevanti) lo studio ha affiancato Crocs, quotata a New York, nella mega acquisizione di Heydude da 2,5 miliardi di dollari, operazione seguita da un team internazionale, coordinato dal socio Stefano Silvestri che, nel 2018, si è anche occupato dell’apertura della sede di San Francisco della law firm. L’Italia, del resto, in questi primi venti anni, ha assunto un peso specifico di riguardo nella struttura globale del management dello studio che, come si ricorderà, dal 2016 al 2020 ha visto Massimiliano Mostardini (uno dei fondatori della practice italiana) occupare la posizione di chairman.


Ma torniamo alle operazioni. Bird & Bird, da due anni, è impegnato in tandem con la struttura Oxygy (società di consulenza collegata alla law firm) a portare avanti i progetti di “Federated Innovation”, la  piattaforma (32 società tra cui Lendlease, Enel X, Esselunga, Maire Tecnimont, Tim) che messe assieme i principi dell’open innovation e quelli dell’innovazione proprietaria. Federated Innovation si basa su un  framework legale che consente di raccogliere nuove idee, progetti e visioni, di  svilupparle per metterle a disposizione. Le aree tematiche su cui Federated Innovation sta lavorando sono: Greentech, Urban Digital Tech,  Fintech, Agrifood Tech & Wellbeing, Retail Tech,  Life Sciences & Health Care, Proptech & Smart  Spaces, Security & Defense, Mobility & Logistics,  Energy & Construction Tech.
La tecnologia, del resto, è un filo rosso che unisce le stagioni e le attività dello studio in Italia. Come nel caso in cui ha assistito TIM nella stesura e negoziazione, insieme a Google, degli accordi con Intesa Sanpaolo per la realizzazione di servizi cloud per la banca che, tramite l’utilizzazione di data center con connettività dedicata, consentissero la migrazione dell’infrastruttura della banca sul cloud pubblico nel rispetto delle norme di settore in materia di esternalizzazione di servizi IT. Il caso è, ancora oggi, fra i più importanti progetti IT per le banche degli ultimi anni in Europa.


E poi c’è il contenzioso. Un fronte d’attività fondamentale per chi si occupa di Ip e che, per esempio, nel 2019 ha visto Bird & Bird ottenere una sentenza storica in materia di marchi tridimensionali (in favore di Ferrero). Ma anche un banco di prova per chi si occupa di mercati finanziari e che, nello stesso anno, ha visto la Consulta riconoscere l’applicabilità del principio del favor rei in relazione alle sanzioni amministrative pecuniarie previste per gli illeciti di abusi di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato, sulla base di una questione sollevata dalla Corte d’Appello di Milano che aveva stabilito – all’esito del  giudizio incidentale di costituzionalità, il ricorrente era stato assistito da Bird & Bird,  con la collaborazione dei managing partner Raimondo Maggiore, Giovanni Galimberti e l’of counsel Andrea Giussani – che il  principio della retroattività della lex mitior deve trovare applicazione per le sanzioni in tema di abusi di mercato e che il nuovo regime di maggior favore va applicato anche a fatti occorsi prima dell’entrata in vigore del d.lgs. n. 72/2015.

MAG ha incontrato nei giorni scorsi i managing partner, gli avvocati Galimberti e Maggiore, per farsi raccontare Bird & Bird oggi. A partire dai 3.700 metri quadri di via Porlezza. L’edificio affaccia su una piazzetta ed è completante ispirato al concetto di trasparenza oltre che ai principi di sostenibilità. Il trasloco, avvenuto nei mesi scorsi, si è reso necessario anzitutto per ragioni logistiche e organizzative. «Ci siamo finalmente riuniti – racconta Galimberti –. Prima avevamo due sedi separate. Abbiamo deciso che era venuto il momento di riunirci tutti insieme». La cultura di studio che caratterizza Bird & Bird, del resto, mette grande attenzione alle persone «e le persone devono lavorare insieme, frequentarsi per respirare, per vivere e per alimentare questa cultura»….

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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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