Antitrust: Ainis, una guida per la compliance antitrust

Il margine di incertezza nell’applicazione del diritto della concorrenza ha portato a formulare diverse teorie relative all’inquadramento delle norme antitrust medesime.

Lo sottolinea Michele Ainis, componente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, durante la XIII edizione del Convegno “Antitrust fra diritto nazionale e diritto dell’Unione Europea”, organizzato da Rucellai & Raffaelli a Treviso, presso la Casa dei Carraresi.

Sul punto, Ainis sostiene che il vero legislatore antitrust sia l’autorità giudiziaria, che costruisce la disciplina della concorrenza attraverso un “processo legislativo democratico”.

Ainis bilancia i pro e i contro della disciplina antitrust vigente, evidenziando in particolare la difficile relazione tra diritto antitrust e rule of law, ossia la prevedibilità del divieto antitrust e della sanzione che potrà essere irrogata alle imprese.

Ainis mette in risalto il ruolo della soft law come strumento di raccordo adottato non solo dalla Commissione ma anche dalle Autorità nazionali. In particolare Ainis analizza le linee guida adottate dall’Autorità antitrust italiana sulla compliance.

Ainis sottolinea che le imprese hanno l’onere di provare che il programma sia adeguato alle esigenze dell’impresa e declinato in diverse fasi che vanno dalla mappatura del rischio a un efficace sistemi di reporting, dalla formazione del personale a un adeguato programma di monitoraggio, il tutto con la fondamentale partecipazione, coinvolgimento e responsabilizzazione del management della società e delle direzioni più esposte al rischio antitrust.

Ainis chiude esprimendo la necessità di adottare procedure di compliance antitrust che permettano una valutazione caso per caso ma che siano connotate da certezza e persuasività.

 

 

 

 

rosailaria iaquinta

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