Alleanza cinese per Gianni Origoni Grippo Cappelli: via alla partnership con Han Kun
Dopo lo sbarco ad Hong Kong con l’apertura di un ufficio affidato al socio Stefano Beghi, lo studio Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners (Gop) rafforza la presa sul mercato cinese siglando un’alleanza strategica con la law firm Han Kun. Si tratta di una realtà di medie dimensioni, che conta 23 soci e 95 avvocati con sedi a Pechino, Shanghai, nel Guangdong oltreché a Hong Kong.
L’alleanza siglata da Gop con Han Kun, secondo quanto legalcommunity.it può anticipare, sembra andare oltre la semplice best friendship visto che i due studi lavoreranno uno al fianco dell’altro. Quello che si profila, quindi, è l’avvio di una collaborazione strategica. In particolare, grazie all’accordo i due studi potranno beneficiare delle rispettive competenze multi-giurisdizionali, offrendo i propri servizi non solo ai clienti in Cina, ma anche agli investitori cinesi con interessi strategici in Italia e in Europa, nonché nelle altre aree geografiche presidiate dallo studio nel mondo. Questi obiettivi dovrebbero essere centrati grazie alle sinergie che l’alleanza genererà in termini di gestione delle necessità dei clienti attraverso team composti da avvocati di entrambi gli studi, oltre alla condivisione delle attività di sviluppo del business, di formazione e di marketing.
Tra il 2014 e oggi, lo studio Gop ha seguito alcune tra le principali operazioni di investimento cinese in Italia: dall’ingresso di Shanghai Electric in Ansaldo Energia all’acquisizione del 35% di Cdp Reti da parte di State Grid, passando per la vendita di Salov spa a Shanghai YiMin No.1 Foods. In tutti questi casi, però lo studio ha agito per la parte italiana dell’operazione e non per il player della Repubblica Popolare. L’allenaza con Han Kun, probabilmente, consentirà allo studio di rafforzare la capacità di intercettare mandati anche da parte di clientela cinese.
Quanto ai settori in cui le sinergie tra lo sudio fondato da Francesco Gianni (nella foto) e i legali di Han Kun potrebbero esprimersi al meglio, stando ai ranking di Chambers dovrebbero essere il capital markets, il corporate m&a, così come l’healthcare, gli investment funds e il private equity.