Slidinglife: innovare? Significa risolvere problemi

Il caso Slidinglife, piattaforma creata dall’avvocato Massimiliano Arena e dedicata alla gestione di divorzi e vita post-coniugale. La separazione consensuale si gestisce online

Innovazione non è un concetto astratto. Spesso può sembrare tale, specie se si è abituati ad avere a che fare con un’infinità di realtà che si autoproclamano “innovative”. Come se fosse una parola passepartout”. È bene tuttavia ricordare, di tanto in tanto, che innovare spesso significa semplicemente risolvere problemi. Offrire soluzioni nuove atte a migliorare una determinata esperienza, uno specifico momento della vita di qualcuno o della propria.

E sembra essere esattamente questo l’approccio seguito da Massimiliano Arena, avvocato matrimonialista pugliese, ideatore di Slidinglife, una piattaforma legal tech mirata ad assistere gli utenti nel difficile momento del divorzio e in tutta la vita post-coniugale. In una chiacchierata con MAG l’avvocato ha fatto il punto sulla sua creatura, che lo scorso luglio ha vinto la Legaltech Global Competition italiana e che proprio in questi giorni si appresta ad uscire dalla fase di beta testing.

«L’idea di Slidinglife è nata da due esigenze. Quella della mia clientela, che aveva un crescente bisogno di risposte quotidiane e in real time: penso ai weekend e alle festività, nei quali spesso sorgono problemi nella gestione dei figli minori che richiedono risposte pronte. E poi da una necessità personale: ero arrivato al punto in cui, avendo dato il mio numero di cellulare a tutti i miei clienti, la situazione era divenuta ingestibile. Mia moglie scherzava dicendo che se non fosse cambiato qualcosa il prossimo divorzio sarebbe stato il nostro…» ride l’avvocato Arena. «Così, per “salvare il mio matrimonio”, mi sono dato da fare per innovare il mio processo lavorativo in un modo che migliorasse allo stesso tempo la mia qualità di vita e la mia prestazione professionale, e che non lasciasse sola la mia clientela. E a quel punto è risultato logico aprire questa soluzione a tutti i potenziali utenti sul territorio nazionale e a tutti i professionisti desiderosi di trarne beneficio».

Quando è cominciato il progetto? In quanti ve ne occupate?
Nel novembre 2017. Inizialmente avevamo un budget limitatissimo e ci lavoravamo in tre: io, uno sviluppatore e un’addetta al social marketing. Un anno dopo c’è stato il primo aumento di capitale, che ci ha permesso di ingaggiare nuovi sviluppatori e addetti marketing. Oggi siamo in sette a lavorarci.

Quindi l’applicazione è già accessibile…
Sì. Dal novembre 2018 ad oggi siamo stati in fase di beta testing: ogni nostro servizio era utilizzabile gratuitamente, con in cambio la richiesta di feedback sul loro utilizzo. Ora quella fase è conclusa e dal 4 maggio la piattaforma è a pieno regime, con un format che prevede un’iscrizione gratuita con la possibilità di acquistare vari servizi a pagamento.

Quali servizi offrite?
L’iscrizione gratuita permette innanzitutto all’utente di chattare gratuitamente con persone nella sua stessa posizione, come in una community di mutuo aiuto. In aggiunta, gli utenti possono prenotare a pagamento delle videoconsulenze con una serie di professionisti: avvocati e commercialisti ma anche coach, psicologi e investigatori privati. Offriamo poi l’acquisto di un servizio di Parenting integrato nell’applicazione, mirato ad agevolare, tra i due ex coniugi, la gestione di tutti gli adempimenti relativi ai figli: turni, spese, organizzazioni, decisioni. E, infine, abbiamo aggiunto proprio in questi giorni un servizio di separazione consensuale online, tramite il riempimento di un form sul nostro sito e il successivo reindirizzamento ad un avvocato.

I professionisti che ospitate sulla piattaforma si sono mostrati da subito interessati?
Diciamo che l’inizio non è stato facile. Mentre psicologi, investigatori e coach hanno risposto subito bene, da parte di avvocati e commercialisti c’è stata più resistenza. Ma anche loro stanno acquistando consapevolezza dell’opportunità di interfacciarsi con la clientela anche tramite sistemi virtuali. Negli ultimi tre mesi, complici le misure di lockdown, abbiamo registrato trend di aumento delle iscrizioni tra gli avvocati anche del 400%, e ora sono circa 200 i professionisti che si appoggiano alla nostra piattaforma.

Quali opportunità offre una legaltech come Slidinglife ad un avvocato?
Credo siano principalmente due. Innanzitutto, la possibilità di entrare in contatto anche virtualmente con clienti attuali o potenziali. E poi la possibilità di scavalcare le barriere territoriali ed allargare il proprio bacino di utenza. Noi avvocati usufruiamo già di tutta una serie di strumenti tech che servono a migliorare il lavoro all’interno dei nostri studi; sono pochi invece quelli che…

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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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