Herbert Smith Freehills, una mission chiamata innovazione

L’innovazione come missione. Herbert Smith Freehills (Hsf) lancia Innovation 10, un’iniziativa volta a consentire a tutto il team globale dello studio di poter riservare fino a 10 giorni l’anno a progetti di innovazione.
Lo studio spinge sull’acceleratore della trasformazione e cerca di rendere questo impegno una priorità per tutti i suoi professionisti. L’idea è di creare una cultura dell’innovazione all’interno della law firm e liberare energie e risorse che possano guidare l’evoluzione dell’offerta e della organizzazione.
Chi aderirà a Innovation 10 avrà la possibilità di lavorare tanto a progetti dedicati all’innovazione dei processi, quanto alla creazione di app legali, strumenti di automazione dei documenti, blockchain o intelligenza artificiale.
L’attività dello studio su questo fronte non comincia adesso. A febbraio, per esempio, Hsf ha introdotto anche in Italia un software per la valutazione del rischio volto ad aiutare i clienti a identificare, valutare e quantificare i rischi legati a una controversia. Uno strumento operativo sviluppato all’interno della law firm dal Decision Analysis team e in particolare dai soci Alexander Oddy e Donny Surtani.
Sempre all’interno dello studio, poi, è stato recentemente creato un software per risolvere i problemi derivanti da un cyber attacco.
Considerata la mole di attività che lo studio sta portando avanti sul filo dell’innovazione e la crescente esigenza di coordinarne la gestione e l’utilizzo, Hsf ha anche introdotto una nuova funzione nella sua organizzazione: quella della del Global legal operations. L’idea è di far confluire sotto un unico ombrello i team dedicati a project management, pricing, IT, innovazione e automazione che, invece, in precedenza operavano separatamente.
Insomma, all’interno di Hsf c’è un grande cantiere che sta lavorando alla costruzione di un nuovo modello di studio legale e che coinvolge tutte le sedi della law firm nel mondo. Italia inclusa. MAG ne ha parlato con Laura Orlando (nella foto), managing partner della sede milanese di Hsf dal 2018.

Hsf e l’innovazione: qual è l’obiettivo?
Lo studio negli ultimi anni si è posto l’obiettivo strategico di integrare l’innovazione nella propria cultura. I nostri clienti sono sempre alla ricerca di soluzioni innovative che facciano la differenza in termini di costi ed efficienza nel loro business e nei servizi legali che ricevono. Dobbiamo essere pronti a soddisfare esigenze in continua evoluzione.

Questi strumenti cambiano i processi nel funzionamento dello studio?
Sì, in parte lo hanno già fatto. Prendiamo ad esempio la neonata funzione Global Legal Operations: abbiamo fatto confluire sotto lo stesso ombrello team che prima erano separati, dedicati rispettivamente alle funzioni di project management, pricing, IT, innovazione e automazione. L’obiettivo è fornire servizi migliori ai clienti, ma questo cambiamento nei processi interni ha anche facilitato la vita degli avvocati dello studio.

In che modo?
Ad esempio, quando prepariamo un pitch particolarmente sofisticato e strutturato per un progetto multi-giurisdizionale, abbiamo normalmente bisogno di supporto da parte di tutte le funzioni citate. Oggi con Global Legal Operations per ogni progetto abbiamo come interlocutore un solo team, con grande semplificazione in termini di comunicazione interna. Inoltre il team viene costituito ad hoc per ogni progetto in base alle necessità concrete e anche in base a criteri geografici: se occorre lavorare 24 ore su 24, è sufficiente integrare il team con professionisti basati in zone geografiche con fusi orari differenti (ad esempio in Australia).

Cambia lo scenario competitivo?
Questo ci regala un vantaggio competitivo enorme e una capacità di fornire ai clienti prodotti complessi e di buona qualità in tempi incredibilmente rapidi, con una riduzione dei costi. Inoltre ci consente di parlare la stessa lingua dei nostri clienti, che al loro interno hanno analoghi team diversificati per funzione.

In Italia quanta parte di queste innovazioni trovano applicazione nell’offerta e nel work flow di Hsf?
La funzione di Global Legal Operations trova già applicazione automatica in Italia come in tutti gli uffici. Si tratta in sostanza di una riorganizzazione più efficiente e di una delocalizzazione in remoto di funzioni che usiamo nella nostra attività di tutti i giorni. Abbiamo inoltre introdotto in Italia due servizi basati su software creati internamente al nostro studio.

Quali?
Uno dedicato all’analisi dei rischi e benefici di decisioni strategiche nell’ambito di controversie (“software-based decision analysis service”) e un altro dedicato alla gestione della perdita dei dati personali (“in house data breach software”), che ci consente di assistere le aziende clienti in modo più rapido e meno costoso nell’implementazione del nuovo regolamento Gdpr. Si tratta in entrambi i casi di software che Hsf ha sviluppato internamente negli ultimi anni e che abbiamo adattato alle specificità italiane, soprattutto per quanto concerne il contenzioso.

I clienti sono interessati?
Proprio in questi giorni stiamo parlando dell’applicazione del software-based decision analysis service con una nostra importante cliente del settore dell’energy.

Cosa guida la spinta all’innovazione degli studi legali? I clienti o nuove esigenze di gestione interna?
Entrambe le cose. I clienti che assistiamo richiedono soluzioni innovative e business-like. Ma l’innovazione dei processi ci fa bene anche internamente. Ci consente di lavorare meglio e più rapidamente. Iniziative come “Innovation 10” sono un modo per coinvolgere tutto il nostro staff nei processi e dare un riconoscimento concreto al valore aggiunto, non soltanto al tempo che dedichiamo al lavoro.

Innovation 10 coinvolgerà anche l’Italia?
Assolutamente sì.

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