Esame avvocato 2019, i praticanti: “Decreto Rilancio insufficiente, servono soluzioni”
I praticanti avvocato che hanno svolto la prova scritta dell’esame di Stato nel dicembre 2019 continuano a farsi sentire (su Legalcommunity.it avevamo già raccontato le loro storie).
In un comunicato stampa, le associazioni rappresentative dei praticanti avvocati su scala locale e nazionale ribadiscono la richiesta di maggiore certezza sui loro destini, certezza che il Decreto Rilancio non avrebbe garantito in maniera sufficiente: “L’intervento, giunto a fine maggio, in piena “fase 2”, oltre a risultare tardivo e confuso, data l’estrema vaghezza della norma, è insufficiente perché non contempla alcun riferimento a tempistiche certe per la conclusione della procedura. Non si dispone nemmeno un’integrazione delle commissioni esaminatrici, il cui potenziamento sarebbe stato essenziale per consentire la pubblicazione degli esiti degli scritti entro la pausa estiva. Oltre tale termine diventa infatti pressoché impossibile concludere in tempo i successivi esami orali, obbligando così la maggioranza dei candidati a dover nuovamente sostenere l’esame abilitativo nella sessione 2020, in mancanza di certezza sull’esito della sessione 2019” si legge nel comunicato.
Lamentando il rischio ulteriore di un ulteriore aggravamento della congestione degli esami in vista della prossima sessione di dicembre, i praticanti spingono per l’adozione di una di queste due misure: l’attribuzione di valore abilitante alle prove scritte, così da escludere lo svolgimento delle prove orali per coloro che le hanno superate; o l’ultrattività dell’esito positivo dello scritto anche per l’orale della sessione 2020 dell’esame di Stato.
“Desideriamo soluzioni adeguate al contesto e, soprattutto, rispetto per gli sforzi compiuti da decine di migliaia di giovani praticanti, ai quali viene negata, alla soglia dei trent’anni, la possibilità di accedere alla professione – e spesso, quindi, a un reddito – non a causa della propria inidoneità, bensì per l’inadeguatezza della procedura, aggravata oggi dall’insufficienza delle misure adottate dal Governo” concludono i praticanti nel comunicato.