Carnelutti, fatturato a 25 milioni e nuova sede a Los Angeles

Il 2018 si è chiuso con un fatturato di 25 milioni di euro, mettendo a segno un incremento del 6,4% rispetto all’anno prima. Crescita chiama investimenti. E Luca Arnaboldi (nella foto), managing partner di Carnelutti, ha chiara in testa la direzione in cui questi devono andare. «L’internazionalizzazione è tutto», dice l’avvocato in quest’intervista esclusiva rilasciata a MAG per raccontare la scelta di raddoppiare la presenza americana dello studio.

Dopo il ritorno a New York (si veda il numero 70 di MAG) con la costituzione di AEM Carnelutti Law firm assieme ad Altieri Esposito & Minoli, il marchio Carnelutti arriva anche sulla West Coast e più nel dettaglio a Los Angeles.

«L’America sarà sempre un punto di riferimento economico e finanziario fondamentale», spiega Arnaboldi che è anche vicepresidente della Camera di Commercio Americana in Italia, istituzione in cui l’associazione professionale è attiva dal 1962.

Del resto, anche il track record dello studio parla chiaro. Negli ultimi dodici mesi, Carnelutti ha affiancato Imprima spa nell’acquisizione dell’americana City Prints, così come ha seguito Ideal Clamp Products in quella di Clamp. Ma soprattutto lo studio si è occupato per conto della famiglia Fedrigoni della cessione di Fedrigoni Group al fondo americano Bain Capital: un deal da 753 milioni di euro.

Carnelutti raddoppia la sua presenza americana: perché?
Perché crediamo nella nostra vocazione internazionale e crediamo nella forza del mercato americano.

Come avete scelto Los Angeles? Quali considerazioni avete fatto?
Abbiamo scelto la West Coast perché volevano essere l’unico studio italiano in grado di abbracciare i due oceani. La comprensione del mercato americano richiede almeno una doppia visuale e prospettiva.

Chi c’è a Los Angeles?
Il partner responsabile del nuovo ufficio sarà…

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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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