Superlega: la Corte di Madrid condanna FIFA e UEFA. In campo Clifford Chance

L’Alta Corte di Madrid ha confermato la storica sentenza del 2024 contro FIFA e UEFA in tema di abuso di posizione dominante per aver ostacolato la nascita di competizioni alternative come la Superlega (noi ne avevamo parlato QUI). Secondo i giudici, le due organizzazioni avrebbero utilizzato il proprio potere per impedire a club e giocatori di partecipare liberamente a tornei non autorizzati, violando così il diritto della concorrenza dell’Unione Europea.

Il caso nasce dal tentativo, nel 2021, di dodici club europei — tra cui Real Madrid, FC Barcelona, Juventus, Milan, Liverpool e Chelsea — di creare una Superlega indipendente. Il progetto crollò in pochi giorni, travolto da proteste di tifosi, istituzioni sportive e governi. Tuttavia, la European Superleague Company portò la vicenda in tribunale, accusando FIFA e UEFA di aver esercitato un controllo illegittimo sul calcio europeo.

Nel 2023 la Corte di Giustizia dell’UE aveva già stabilito che le regole che obbligavano i nuovi tornei a ottenere l’approvazione preventiva di FIFA e UEFA erano contrarie al diritto comunitario. La Corte di Madrid, recependo quel principio, ha ora respinto i ricorsi di UEFA, LaLiga e della Federazione spagnola, difese dagli studi Ashurst, MLAB e Marimón Abogados, confermando la vittoria di Clifford Chance, legale della Superlega e di A22 Sports Management. Come riferito da Iberian Lawyer, il team legale di Clifford Chance che ha rappresentato le società della Superlega è stato guidato dai partner Fernando Irurzun, Luis Alonso e Miguel Odriozola, con il supporto dei counsel Fernando Giménez-Alvear e Pablo Murcia e dell’associate Laura García-Valdecasas.

Gli appellanti dovranno pagare le spese processuali e avranno 20 giorni per rivolgersi alla Corte Suprema spagnola.

In un comunicato, il Real Madrid — tra i promotori del progetto del 2021 — ha definito la decisione “una conferma che l’UEFA ha violato gravemente le leggi europee sulla concorrenza” e ha annunciato l’intenzione di chiedere un risarcimento per i “danni sostanziali” subiti.

La vicenda, iniziata quattro anni fa, potrebbe ora ridefinire i rapporti di potere nel calcio europeo, aprendo la strada a un futuro in cui i club avranno maggiore libertà nel creare e gestire le proprie competizioni.

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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