Linklaters con Unicredit per il maxi aumento da 13 miliardi

Secondo quanto risulta a legalcommunity.it, ci sarebbe Linklaters al fianco di Unicredit nel maxi aumento di capitale da 13 miliardi di euro partito il 6 febbraio. In campo un ampio team guidato da Claudia Parzani (nella foto). Si tratta di una conferma per lo studio che sia nel 2012, sia nel 2009 avave afficancato l’istituto di piazza Gae Aulenti nelle rispettive ricapitalizzazioni da 7,5 e 4 miliardi di euro.

Con il consorzio di garanzia (clicca qui e leggi quali sono le banche in campo su financecommunity.it) è seguito da un team di White & Case. Nelle due precedenti operazioni, invece, su questo fronte aveva agito Shearman & Sterling. 

L’operazione si chiuderà il prossimo 10 marzo. 

La struttura dell’operazione prevede un prezzo di offerta dei titoli a 8,09 euro per azione, con un rapporto di opzione di 13 nuove azioni ordinarie ogni 5 vecchie azioni di ogni categoria detenute. Per la negoziazione dei diritti ci sarà tempo fino al 17 febbraio.  L’operazione è diluitiva per coloro che decidono di non seguire, che vedranno scendere la loro partecipazione nell’azionariato di oltre il 70%.

Fondazione Cariverona (azionista di Unicredit con il 2,2%) ha deciso di sottoscrivere l’aumento al 73% e quindi si diluirà all’1,8%. La Fondazione Crt, invece, dovrebbe aderire per la quota pari al 2,3%. C’è poi Capital Research, azionista con il 6,7% che dovrebbe sottoscrivere tutti i diritti di opzione confermando così la propria quota. Mentre non non si conoscono ancora le intenzioni di Mubadala, il fondo sovrano di Abu Dhabi che ha il 5%, di BlackRock e la volontà della Banca centrale libica e del fondo sovrano Lia che hanno in totale circa il 4%. Infine, Leonardo Del Vecchio, azionista al 2% attraverso Delfin, pare sia intenzionato a rispondere “presente”, mentre Francesco Gaetano Caltagirone non avrebbe ancora deciso.

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