Orrick c’è
Il 2016? Non esita a definirlo un «anno record». A parlare è Patrizio Messina (nella foto), managing partner per l’Italia e managing director degli uffici europei di Orrick che MAG ha incontrato assieme ad Alessandro De Nicola, senior partner e membro del board internazionale della law firm, per fare il punto sulla crescita dell’organizzazione nel Paese e le prossime mosse.
In effetti, quello alle spalle è stato un esercizio che ha registrato una crescita dei ricavi di quasi il 30% e che ha visto il fatturato della sede italiana dello studio americano superare per la prima volta la soglia dei 30 milioni. A questo punto Orrick si candida a essere il diretto concorrente di quelle poche insegne internazionali che, negli anni, sono riuscite ad assumere una rilevanza istituzionale in Italia, diventando un competitor temibile anche per i top player domestici.
Lo studio punta sull’Italia, investe in nuovi soci e lateral hire, ma crede anche che la Penisola possa fungere da hub per la copertura di alcuni mercati emergenti e strategici. Un anno fa, Messina, parlando proprio con il nostro giornale, aveva assicurato che Orrick in Italia sarebbe cresciuto ancora (si veda il numero 60 di MAG). Di fatto, non solo lo studio ha mantenuto il suo posizionamento nel mercato del debito e nell’energy, ma è riuscito anche a imporsi sul versante corporate m&a in cui, dall’inizio di quest’anno, conta già all’attivo 14 deal annunciati per un valore complessivo di circa 668 milioni di euro.
Per Orrick, il 2016, è stato un anno di grande crescita…
Patrizio Messina (PM): Il 2016 è stato per le sedi italiane di Orrick l’anno del record con una crescita rispetto a quello precedente di circa il 30%.
Cosa ha spinto il vostro giro d’affari?
PM: I fattori sono stati molteplici. Da una parte la buona ripartenza dell’economia che ha spinto un maggiore afflusso di investimenti in Italia permettendo un’accelerata a quelle operazioni che da qualche tempo erano ferme ai blocchi di partenza. Dall’altra negli ultimi due anni si sono uniti a noi cinque nuovi partner competenti in differenti practice che hanno contribuito visibilmente a incrementare l’offerta legale che il nostro studio propone sul mercato.
Poi?
PM: In ultimo, ma non meno rilevante, siamo stati chiamati come interlocutori privilegiati dalle principali istituzioni finanziare italiane ed europee nell’affiancamento in operazioni sofisticate che abbiamo studiato e strutturato insieme.
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