PAVIA E ANSALDO CON ASSOGENERICI BATTE PFIZER

Lo studio legale Pavia e Ansaldo ha assistito AssoGenerici, l’associazione che riunisce i produttori di farmaci equivalenti in Italia, nel procedimento avanti il Consiglio di Stato contro Pfizer Italia e la relativa capogruppo europea nonché quella americana per il quale le società Pfizer sono state ritenute responsabili di abuso di posizione dominante e condannate ad una sanzione di oltre 10 milioni di euro per aver posto in essere comportamenti concorrenzialmente scorretti e volti ad impedire, o comunque ritardare, l’ingresso dei concorrenti nel mercato dei medicinali per la cura del glaucoma (latanoprost) in Italia provocando un ingente danno al Servizio Sanitario Nazionale.

Il giudice amministrativo accogliendo l’appello dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e di AssoGenerici, in data 15 gennaio 2014, ha confermato così definitivamente la sanzione amministrativa dell’11 gennaio 2012 irrogata dall’AGCM alle società Pfizer, riformando integralmente la sentenza del Tar Lazio del 3 settembre 2012 che aveva invece annullato detta misura. AssoGenerici è stata assistita dai partner Gian Paolo Di Santo, responsabile del dipartimento IP, Stefano Grassani, responsabile del Dipartimento Antitrust e Nico Moravia, responsabile del dipartimento di Diritto Amministrativo.

«È la prima volta in Italia in cui un uso distorto della normativa brevettuale nel settore farmaceutico è attentamente scrutinato al fine di valutare ed accertare un abuso di posizione dominante», ha spiegato Di Santo IP. «Unico precedente in Europa era stato sinora il caso AstraZeneca (decisione CGE del 6 Dicembre 2012, nella causa C-457/10P), ma questo caso italiano di Pfizer appare potenzialmente più interessante, poiché sembra fornire delle indicazioni su come il diritto antitrust possa fungere da strumento per contrastare pratiche illegittime quali la attuazione di patent thickets (lett. “rovi di brevetti”), patent linkage e di politiche di evergreening da parte dei c.d. originators, già denunciati dalla Commissione Europea».

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