Antitrust: Nakou, l’esperienza greca nel ricorso a una procedura di settlement

L’esperienza greca sulla procedura di settlement nei casi di cartelli è oggetto dell’intervento dell’avvocata Anna Nakou, vicepresidente dell’Autorità ellenica per la concorrenza (“HCC”), alla XIII edizione del convegno “Antitrust fra diritto nazionale e diritto dell’Unione Europea”, organizzato da Rucellai & Raffaelli, presso la Casa dei Carraresi di Treviso.

Nakou si focalizza sull’introduzione dello strumento in parola nell’ordinamento greco, evidenziando come, tra il 2016 (anno in cui la procedura di settlement è stata introdotta in Grecia) e il 2017, essa sia stata efficacemente applicata in due casi (definiti «ibridi», poiché non tutte le parti del procedimento hanno aderito alla stessa): il primo conclusosi con la prima decisione con cui l’HCC ha constatato una violazione delle norme antitrust nel settore cosmetico; il secondo relativo alla la pratica del bid ridding nel settore delle infrastrutture (“public works of infrastructures”).

Sulla base delle prime esperienze dell’HCC, Nakou rileva che, oltre ai vantaggi tipici della procedura di settlement, possono essere rilevate alcune criticità. Infatti, dall’inizio del 2018, diverse imprese coinvolte in casi di cartelli hanno espresso il proprio interesse a transare solo a seguito della notifica da parte dell’HCC della Statement of Objections e dunque solo in una fase ormai avanzata del procedimento e in seguito a un confronto con i legali esterni per una valutazione dei rischi e dell’opportunità di partecipare alla procedura.

L’HCC – chiude Nakou ­– è impegnata costantemente nell’implementare la procedura di settlment in maniera trasparente (anche in relazione alla prevedibilità della sanzione), al fine di persuadere le imprese coinvolte a transare già nelle prime fasi del procedimento e accrescere così il grado di efficienza della procedura medesima.

rosailaria iaquinta

Scrivi un Commento

SHARE