“Dieselgate”: E-Lex vince per Altroconsumo nella class action contro Volkswagen

E-Lex studio legale, con un team guidato dal partner Dario Reccia (nella foto a sinistra) e dall’avvocato Maria Laura Salvati (nella foto a destra), ha assistito Altroconsumo in collaborazione con l’avvocato Paolo Martinello nella azione di classe proposta contro il gruppo Volkswagen – VW per la nota vicenda “dieselgate“.

Dopo un giudizio durato oltre 5 anni, con sentenza di primo grado il Tribunale di Venezia  ha accolto la tesi sostenuta da Altroconsumo e ha riconosciuto che la condotta del gruppo VW nella vicenda dieselgate ha realizzato una pratica commerciale scorretta ai danni dei consumatori. La pratica scorretta accertata consiste «nell’aver millantato la sostenibilità dei propri prodotti, sottacendo la presenza di un dispositivo di manipolazione delle emissioni di ossidi di azoto, installato con il preordinato intento – diametralmente opposto rispetto ai green claim annunciati – di eludere il sistema di controllo delle emissioni inquinanti». Il gruppo VW è stato quindi condannato a risarcire il danno in favore degli aderenti all’azione di classe.

«Con questa sentenza – ha commentato l’avvocato Dario Reccia – il Tribunale ha stabilito un importante principio in materia di risarcimento del danno, affermando che dalla lesione di un interesse non patrimoniale come la libertà di autodeteminarsi rispetto alle scelte di consumo può derivare un danno patrimoniale. Considerato l’elevato numero di aderenti alla class action – sono circa 60.000 gli ammessi, si tratta nel complesso del più grande risarcimento ottenuto con una azione di classe da quando questo  strumento processuale è stato introdotto per la prima volta nel Codice del Consumo. Questa causa ha impegnato un intero team del nostro studio per oltre 5 anni, ma il risultato ci ha ampiamente ripagato degli sforzi».

Ai consumatori è stato inoltre riconosciuto il risarcimento del danno non patrimoniale perché secondo la sentenza la condotta del gruppo VW ha integrato in astratto anche gli estremi della frode in commercio. L’importo complessivo riconosciuto a ciascun aderente, a titolo di danno sia patrimoniale che non patrimoniale, ammonta a un importo complessivo fino a 3.300 euro.

redazione@lcpublishinggroup.it

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