Via Solferino, gli arbitri decidono: nessun risarcimento
Si chiude l’arbitrato italiano su Via Solferino. Dopo che il Lodo parziale, un anno fa, aveva accertato all’unanimità la competenza del Tribunale Arbitrale di Milano a decidere le domande delle parti e la validità del contratto stipulato (leggi qui), il Lodo definitivo, sulla base dell’accordo di due arbitri (Renato Rordorf e di Vincenzo Mariconda) e con articolata e motivata opinione dissenziente del terzo (Vincenzo Roppo), ha ritenuto di non accogliere né le domande risarcitorie di RCS, né quella di Kryalos (Blackstone).
Rcs nella vicenda è affiancata dallo studio BonelliErede e in particolare da Sergio Erede, Laura Salvaneschi e Riccardo Bordi. Per Blackstone sono impegnati i professionisti della super boutique Gatti Pavesi Bianchi Ludovici, con un team formato dai name partner Francesco Gatti e Carlo Pavesi oltre che da Stefano Verzoni, Antonio Satalino e Andrea Sacco. I profili di diritto penale, invece, sono stati seguiti da Giuseppe Iannaccone, per il fondo americano e da Francesco Mucciarelli per Rcs.
Le perizie raccolte hanno evidenziato che, nel 2013, l’Immobile aveva un valore superiore di 33 milioni (ovvero 153 milioni), rispetto al prezzo cui venne poi effettivamente acquistato. Ma il Lodo non considera tale sproporzione di sufficiente rilevanza da giustificare un risarcimento. O addirittura da configurare l’esistenza di un fenomeno rilevante ai sensi dell’art. 644 c. 3 c.p. (usura), come contestato da Rcs.
Per il collegio arbitrale, come riportato dall’agenzia Radiocor, all’epoca dei fatti quella che andò in scena fu una «trattativa commerciale tra soggetti in bonis, promossa dalla parte venditrice (Rcs, ndr), e nell’ambito della quale la parte acquirente ha legittimamente cercato di conseguire le condizioni per essa più vantaggiose». No al risarcimento richiesto da Rcs, dunque.
Allo stesso tempo il collegio arbitrale ha respinto la richiesta di risarcimento avanzata a sua volta dal fondo per i presunti danni derivanti da ”lite temeraria”. E ha disposto la compensazione delle spese di lite.
Fine della storia? Non è detto.
Rcs, nella nota diffusa dopo la comunicazione del lodo da parte della Camera Arbitrale di Milano, ha fatto sapere che «non condivide il giudizio dei due arbitri e che si riserva ogni valutazione e ogni diritto» (ricorso alla Corte d’Appello di Milano?). Del resto la perizia ottenuta ha stabilito che l’immobile fu ceduto per 33 milioni in meno rispetto al suo valore. Allo stesso tempo non bisogna dimenticare che a New York pende una causa per danni promossa da Blackstone (si parla di 300 milioni) e che era stata sospesa in attesa dell’esito del lodo arbitrale.
Sul punto, però, sempre Rcs sottolinea che «dalle motivazioni del Lodo non emerge alcuna scorrettezza o mala fede di RCS». Il Lodo definitivo, «come già quello parziale dello scorso anno, rinsalda la posizione della Società innanzi alla Supreme Court of the State of New York (ove i procedimenti intentati dalle controparti sono sospesi)».