Zaccaria: così migliorerà la qualità della spesa legale di Sea

Pierluigi Zaccaria (nella foto), legal affairs di Sea, spiega a MAG di aver ricevuto dai suoi responsabili «il mandato di migliorare l’efficienza del servizio e ridurre i costi. Un compito che passa necessariamente attraverso la razionalizzazione dei legali esterni».

Quali azioni ha intenzione di mettere in atto per raggiungere questo obiettivo?
C’è l’ipotesi di tentare di ridurne il numero, passando dai circa 25 studi legali esterni a 10/12 consulenti esterni totali. Un’altra soluzione potrebbe anche essere quella di mantenere nel panel tutti gli studi che lavorano bene, imponendo però condizioni omogenee per ottenere un mandato.

Che criteri utilizzerà?
Ci affideremo a delle gare, alla stipula di convenzioni e a un sistema di monitoraggio della qualità.

Partiamo dalle gare…
Posso dirle che proprio in questi giorni sta partendo la prima rivolta alla ricerca di uno studio legale che si occupi di diritto amministrativo a Milano.

Come si svolge?
La gara è gestita in maniera elettronica, secondo una procedura che assomiglia molto a quella per l’affidamento degli appalti di lavori e servizi e che usa come criterio di valutazione l’offerta economicamente più vantaggiosa. Questo significa, concretamente, che il prezzo offerto dallo studio per quel servizio peserà per circa il 70%. Mentre il rimanente 30% terrà contro dell’esperienza nel settore e delle capacità tecniche.

Che altro viene chiesto agli studi?
Agli studi chiediamo di assicurarci una serie di standard simili, anche in questo caso, a quelli che esigiamo dagli altri nostri fornitori: l’iscrizione all’albo, il corretto inquadramento dei collaboratori, l’assenza di conflitti di interesse con Sea, l’applicazione del modello 231 e la stipula di un assicurazione professionale.

Obiettivo?
L’intenzione è quella di fare un registro degli studi legali esterni a prova di norme sulla compliance e sull’antimafia che sottoporremo poi a periodici controlli per verificare la veridicità di quando da loro dichiarato.

Chi gestirà queste gare?
L’ufficio acquisti per garantire la terzietà.

Passiamo alle convenzioni. Di che cosa si tratta?
Si tratta di accordi che intendiamo stabilire con gli studi allo scopo di conoscere fin dall’inizio quanto andremo a spendere ed evitare così di sforare il nostro budget.

Quindi immagino che queste convenzioni puntino a eliminare il pagamento orario…
Esatto. Vorremmo passare a un sistema a importi fissi in base a scaglioni di riferimento a cui potranno sommarsi poi delle misure premiali. Ad esempio, prevediamo la possibilità di rideterminare l’importo o di applicare delle success fee decrescenti sulla base del grado di giudizio entro cui si chiude la causa o si procede alla transazione.

Chi deciderà questi importi fissi?
….

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