WATSON FARLEY IN AUDIZIONE SUL IV CONTO ENERGIA
Il 29 novembre lo studio Watson Farley, nelle persone dell'avvocato Eugenio Tranchino (in foto) e dell'avvocato Luca Pardi, ha partecipato ad un'audizione presso l'VIII commissione della Camera, Ambiente, territorio e Lavori Pubblici, nel corso di un'indagine conoscitiva sulle politiche ambientali in relazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Legalcommunity.it ha voluto sentire direttamente dalla voce degli interessati come è andata.
1. D. Avvocato Tranchino, sappiamo che nell'ultimo anno e mezzo, sotto la guida del Ministro Romani l'Italia ha avuto parecchi tentennamenti sulle rinnovabili, dopo aver per anni indotto imprese e investitori a buttarsi a capo fitto consapevoli di essere finanziati. Cosa è successo?
1. R. Il Governo purtroppo ha approvato nel corso degli ultimi 12 mesi una serie di provvedimenti volti a penalizzare fortemente il settore delle rinnovabili in generale e del fotovoltaico in particolare minando la fiducia degli investitori esteri e nazionali nei confronti dell'intera filiera. L'attacco è stato per lo più giustificato dal Governo come conseguenza delle misure di riduzione della spesa pubblica e della disincentivazione della speculaziona finanziaria, argomenti entrambi palesemente errati. Il primo in quanto il settore del fotovoltaico è sostenuto dal prelievo della bolletta energetica, quindi non grava sui capitoli di spesa pubblica, ed il secondo in quanto progetti industriali di durata ventennale di per sè non possono essere considerati semplici "speculazioni finanziarie".
2. D. Mi risulta che questi problemi siano stati vissuti da tutti gli studi legali operanti in ambito rinnovabili e fotovoltaico. Perchè proprio Watson Farley?
2. R. Il nostro studio si è per primo attivato, su mandato di molti operatori internazionali ed associazioni di categoria, nella proposizione della denuncia dinanzi alla Commissione Europea per l'apertura di una procedura di infrazione; in quanto tale è stato invitato a riferire alla Camera come esperti del settore e come "voce" degli altri operatori.
3. D. Quanto vi risulta sia costata in termini di mancato business per il mercato degli investitori questa azione di confusione del precedente governo?
3. R. E' molto difficile quantificare i mancati investimenti che a nostro giudizio possono essere approssimativamente indicati in centinaia di milioni di euro ma ciò che preme sottolineare è soprattutto un danno di immagine nei confronti del "sistema" Italia le cui conseguenze si potranno apprezzare solo nel corso dei prossimi anni.
4. D. E quanto in percentuale, sul fatturato del vostro studio ha inciso negativamente questa mancanza di chiarezza del quadro normativo?
4. R.L'attività si è spostata dai finanziamenti ad operazioni di M&A riguardanti il mercato secondario; e' inoltre aumentata l'attività di contenzioso. Anche in questo caso, comunque, è difficile quantificare in termini economici anche se l'attività legale in generale si e' spostata su altre forme di consulenza da prestare.
5. D. Siete coordinati con altri studi?
5. R. Siamo stati invitati ad entrare a far parte di Assoconsult, l'associazione che, nell'ambito di Confindustria, riunisce le imprese e gli studi di consulenza, e stiamo completando le procedure di adesione; in questo contesto abbiamo fatto parte del Gruppo di Lavoro Energy, composto da altri primari studi legali e tributari, che ha recentemente redatto un position paper sulle maggiori criticita' delle nuove normative sulle rinnovabili ed e' stato inviato alle istituzioni che presidono il settore (Ministero dello Sviluppo Economico, GSE, AEEG, Agenzia delle Entrate, etc.) nell'otttica di avviare consultazioni per cercare di risolvere dette criticita' in maniera collaborativa. Siamo, inoltre, in costante contatto con la maggior parte dei colleghi e studi che si occupano di questo settore in continuo scambio di idee ed esperienze.