Volevo fare l’avvocato d’affari, anzi no

di nicola di molfetta

 

Ci avete mai fatto caso? È davvero difficile incontrare un avvocato d’affari che dica: “Fare questo lavoro? Era il mio sogno fin da bambino”.

Se non lo avete ancora fatto, ascoltate il podcast Parole in libertà. La seconda parte di ogni puntata (condotta da Aldo Scaringella) indaga sempre sulle passioni personali e sugli inizi di carriera dell’ospite di turno.

Quando capita che dall’altra parte del microfono ci sia un avvocato è rarissimo che alla domanda, “com’eri da piccolo/a, cosa sognavi di diventare?”, l’intervistato risponda “volevo fare l’avvocato” e ancor meno frequente che aggiunga “d’affari”.

Per contro, il campionario dei sogni irrealizzati è vastissimo. Abbiamo mancati musicisti, matematici, scrittori, dj, parrucchieri persino medici oculisti. Com’è possibile?

In maniera un po’ cinica, quando mi capita di parlare con un legale che mi strizza l’occhio e mi confessa “sai che anche io avrei voluto fare il giornalista o lo scrittore?”, mi viene sempre da ribattere: “poi hai scoperto quanto guadagna un avvocato d’affari e hai scelto più saggiamente”.

Tuttavia, riflettendoci un po’ su, credo che la storia (vera) sia un’altra. E che i soldi c’entrino (perché c’entrano sempre), ma solo in parte.

Gli avvocati d’affari appartengono a una sottocategoria della classe forense. Una sorta di enclave che fino a pochi anni fa non voleva nemmeno farsi chiamare con il suo nome preferendo restare nascosta, soprattutto agli occhi della pubblica opinione. Le poche volte che qualche parcella stellare finiva sui giornali era capace di provocare un’interrogazione parlamentare.

Quante volte mi sono sentito dire: “più che avvocato d’affari mi definirei business lawyer”, che poi non è altro che “avvocato d’affari” in inglese. Ma si sa, la lingua d’Oltremanica è il latinorum di oggi e spesso aiuta a dire le cose come stanno risparmiando però qualche imbarazzo.

D’avvocati d’affari, in Italia, fino a una ventina d’anni fa non si parlava. La locuzione richiamava il concetto, tutt’altro che lusinghiero, di avvocati affaristi e comprensibilmente nessuno aveva voglia di essere associato, anche solo per un equivoco linguistico, a una categoria tutt’altro che rispettabile.

Di conseguenza, era come se non esistessero. C’erano, ovviamente, ma erano troppo diversi dagli avvocati tradizionali: troppo distanti dall’idea che un qualsiasi laureando in giurisprudenza della fine degli anni Novanta aveva della figura del giurista.

Anche la loro rappresentazione mediatica era praticamente assente.

I pochi nomi noti erano considerati, più che nella loro qualità fondamentale di avvocati, nella loro carica ufficiale di professori, consiglieri di amministrazione di qualche grande società, presidenti, commissari ecc. ecc. Uomini di potere (e scusate se non dico donne, ma all’epoca, di donne in questo settore ce n’erano davvero poche) non solo tecnici e consulenti.

Tutto ciò è talmente vero che, in moltissimi casi, tanti avvocati d’affari della mia generazione raccontano ancora oggi, con grande ilarità, del loro primo incontro con questi studi legali che sembravano aziende e con domini che somigliavano più a manager (o se volete banchieri) che non a legali d’antan.

La scoperta della professione all’interno di questa dimensione così peculiare, a suo tempo, ha provocato più di qualche trauma. Se ci pensate bene, in letteratura, il primo libro che racconta questo mondo ha appena dieci anni e si intitola Studio Illegale.

Parlavano l’inglese, non andavano in tribunale, pagavano i praticanti. Ma che razza d’avvocati erano questi avvocati d’affari?

Ecco perché buona parte dei law leader di oggi non pensava di diventarlo non solo quando ancora portava i calzoncini corti ovvero la gonnellina a scacchi, ma neppure quando decideva di iscriversi a giurisprudenza e magari sognava una carriera alla Perry Mason.

Credo che tra qualche anno le cose saranno molto diverse. Forse anche per merito di chi come noi cerca, tra mille difficoltà e resistenze, di raccontare un mercato, i suoi protagonisti e le sue dinamiche, non per semplice curiosità o spirito gossipparo, ma nella consapevolezza che quella degli avvocati d’affari è una categoria fondamentale per lo sviluppo del Paese. Che ha un ruolo e delle responsabilità di sistema. Un’industria, nel senso ampio della parola, che avrà sempre più bisogno di talenti autentici.

Persone che nascono dicendo: voglio fare l’avvocato d’affari.

Agorà
– GATTAI MINOLI AGOSTINELLI, PER IL LABOUR ARRIVA DEL CONTE COME OF COUNSEL
– ROBERTA LACAGNINA NUOVA COMPLIANCE OFFICER DI ZURICH ITALIA
– PROPENSIONE, RAFFAELE AGRUSTI DIVENTA CONSIGLIERE
– CHRISTIAN IANNACCONE E GIAMPIERO PRIORI NUOVI SOCI DI DLA PIPER
– FERRETTI GROUP: NICCOLO PALLESI NUOVO GENERAL COUNSEL
– ILLIMITY, ARRIVA PAOLA TONDELLI, SI OCCUPERÀ DI UTP
– NORTON ROSE FULBRIGHT PROMUOVE DUE COUNSEL NELL’UFFICIO DI MILANO
– GENERALI, MARIA LORINI A CAPO DELLA REGULATORY COMPLIANCE
– INTEGRAE, MARCELLA CARADONNA ENTRA NEL CDA
– MILENA LINGUANTI È PARTNER IN NUNZIANTE MAGRONE
– DUE NUOVI SOCI E UN NUOVO SALARY PARTNER IN TALEA
– NUOVA INSEGNA LEGALE A BERGAMO: NASCE AGAFLEX

Il barometro del mercato
DA OTTO BANCHE 2 MILIARDI A LEONARDO
Nel frattempo Ambienta acquisisce Namirial mentre Acea fa shopping nelle Marche

Evoluzioni
DI TANNO, STUDIO MULTIDEAL
Lo studio lavora alla sua istituzionalizzazione. A inizio anno, ha creato un dipartimento legal concentrato sul settore degli intermediari finanziari con un team di sette professionisti guidato da Della Vecchia. L’obiettivo? Consolidare il posizionamento nel comparto regolamentare

Nomi e cifre
BEST 50 SPECIALE FATTURATI
I ricavi dei primi cinquanta studi legali d’affari attivi in Italia superano il tetto dei 2,5 miliardi di euro, segnando una crescita del 5% alla fine del 2019. BonelliErede centra l’obiettivo “distacco”. Pwc Tls insegue. Mentre Andersen Tax & Legal risulta l’insegna che è cresciuta di più (+50%)
di nicola di molfetta

Frontiere
CRONACA ANGLOSASSONE DI UN VIDEOPROCESSO
Un mega contenzioso, una controversia internazionale, una storia che racconta come gestire in maniera virtuale una litigation sia possibile. Il caso che raccontiamo è nella “Financial List” delle corti britanniche, indice delle controversie di natura finanziaria più rilevanti per importanza e valore economico
di giuseppe salemme

Diritti
LA CLASS ACTION È ANCORA IN LOCKDOWN
L’entrata in vigore delle nuove regole è stata rinviata a novembre. Ma c’è anche chi parla dell’anno prossimo. MAG incontra il presidente del Codacons, Marco Ramadori, per fare il punto
di giuseppe salemme

Legal tech garage
CINELLI: DALL’ ONBOARDING AL VOICE PAYMENT
Ospite della rubrica è l’imprenditore seriale nel settore Ict, Ai e regtech. L’intelligenza artificiale in questo momento è «un mezzo interessante non per sostituire un avvocato ma piuttosto per automatizzare le attività ripetitive e a basso valore aggiunto»
di tommaso grotto*

Sportello lavoro*
DECRETO MAGGIO E PROSECUZIONE DELLA SOSPENSIONE DEI LICENZIAMENTI
di marco de bellis**

Speciale Legalcommunity Awards 2020
LEGALCOMMUNITY FINANCE AWARDS, I VINCITORI

Diverso sarà lei
DIVERSITÀ E INCLUSIONE: BT PREMIA GLI STUDI PIÙ ATTENTI, SARANNO RICONFERMATI NEL PANEL
di ilaria iaquinta

Sotto la lente
LE LEGAL OPERATIONS FANNO LA DIFFERENZA
Gli esiti di un sondaggio ACC e Wolters Kluwer dimostrano che avere un dipartimento di legal operations all’interno della direzione affari legali porta vantaggi su tutte le practice
di ilaria iaquinta

L’intervista
LEONARDO: IN PISTA DAL 2014
L’esperienza delle legal operations in Leonardo sono la testimonianza di un caso di successo. Quali sono i benefici? «Di diverso tipo. Economici e organizzativi», racconta a MAG Parrella
di ilaria iaquinta

In-house
FRA PRESENTE E FUTURO: LE (MULTIPLE) SFIDE DI FRESENIUS MEDICAL CARE
Kees van Ophem, executive vice president e global general counsel di Fresenius Medical Care racconta a MAG come dall’arrivo della pandemia il lavoro sia cambiato richiedendo un intervento coordinato su più fronti, dalle cliniche ai siti di produzione
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TRICOMI, FOCUS SULLE SOLUZIONI
In corporate leaders incontreremo persone a capo di aziende e strutture organizzative per esplorarne il percorso formativo e evidenziarne le chiavi del successo. Insieme ripercorreremo i passaggi chiave della carriera, cercando di far emergere la cifra, lo stile, come leader e manager
di paolo lanciani*

Finanza e diritto… a parole
INTERVISTA COL PROFESSOR K
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Visioni
GIOVANNI BOSSI: «IL SERVICER DEL FUTURO DEVE AVERE COMPETENZA E TECNOLOGIA»
Parla il banchiere e fondatore di Cherry. «Il mercato dei crediti deteriorati oggi è vaccinato, ma la mole in arrivo è ingente». Quanto? «Mi stupirei se fosse meno dei 200 miliardi della crisi precedente»
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MINIBOND ALLA PROVA DELLA CRISI
A oggi le emissioni sono state una ventina, quanto quelle del solo aprile 2019. Ma per Finint la pipeline è buona e l’interesse c’è. E spuntano anche le cambiali finanziarie

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M&A: LE TLC REGGONO L’URTO DEL COVID-19
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MICROPAGAMENTI, LA PANDEMIA SPINGE LA MONETA ELETTRONICA
L’italia sinora ha opposto una resistenza culturale all’utilizzo di bancomat e carte di credito per le piccole spese. Ma il Covid-19 induce un cambio di paradigma. Parla Enrico Trovati, director merchant solutions and services di Nexi
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REVOLUT, LA FINANZA È UNA COSA FACILE
Un’app per spendere, investire e trasferire denaro. Sbarcata in Italia appena un anno fa, la fintech ha convinto oltre 400mila persone (dieci milioni in Europa). Elena Lavezzi, responsabile Sud Europa, spiega che, grazie anche al Covid-19, la digitalizzazione dei servizi finanziari è un processo irreversibile

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COVID-19: LA COMPLIANCE AZIENDALE IN PRIMA LINEA NELLA PROTEZIONE DEI LAVORATORI

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La rubrica Legal Recruitment by legalcommunity.it registra questa settimana una posizione aperta

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L’INNOVAZIONE DEL FOOD È MADE IN PUGLIA
Nella Murgia Valley sostenibilità e ricerca su alimenti naturalmente senza glutine e prevalentemente bio fanno crescere il fatturato di Andriani. Agricoltura di precisione e filiere controllate guidano la rivoluzione agroalimentare
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Se il 2020 si è aperto carico di aspettative sulla scia di un 2019 in crescita, il coronavirus ha fermato la corsa del comparto enologico. Il settore manca di liquidità ed è in affanno a causa dello stop dell’horeca, del blocco dell’enoturismo e del calo dell’export
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Le tavole della legge (delivery)
LA TRADIZIONE CINESE IN UN RAVIOLO
di francesca corradi

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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