VIDEO: Sotto i riflettori il futuro dell’avvocatura

di Giovanni Lega

 

La vita somiglia molto al jazz…è meglio quando si improvvisa” dichiarava George Gershwin. Sicuramente una bellissima provocazione, che però non vale per la nostra professione, anzi, tutto possiamo immaginare, fuorché improvvisare: studio, preparazione e analisi di ogni singolo dettaglio sono infatti fattori imprescindibili dell’avvocatura. E, in modo sempre nuovo e differente, lo saranno anche domani.

Ne parleremo venerdì 18 maggio a Milano, in Borsa Italiana, in occasione di “ASLA Diritto al Futuro” – il primo evento in Italia dedicato alla next generation of laywers e all’innovazione nelmondo della professione legale, organizzato da ASLA con il patrocinio della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense. E lo faremo analizzando la professione da quattro differenti prospettive – formazione,mercato, organizzazionee diversity – con l’intenzione di cercare di fare sistema e innovazione in un paese che non ne è avezzo.

Siamo tanti avvocati in Italia: un recente report della Cassa Nazionale Forense ci conta in oltre 242 mila (eravamo 87 mila nel 1996), in media quattro ogni mille abitanti, ma la nostra è una attività che – progressivamente – attira sempre meno giovani, sconfortati da una professione che non è stata in grado, fino ad ora, di tenere il passo con il mondo che cambia. È ancora la Cassa a segnalare che l’età media professionale è aumentata di circa 3 anni in soli dieci anni, passando dai 42 del 2007 agli attuali 45. I giovani – avvocati, studenti, praticanti, professionisti di studio – saranno, quindi, i nostri principali interlocutori durante “ASLA Diritto al Futuro”, per ascoltare aspettative e sogni sul nostro – e vostro – “domani” professionale.

 

 

Tavole rotonde, conferenze e lectures vedranno avvicendarsi ospiti e relatori (leggi il programma) – tra i nomi confermati Gianni Canova, Gianrico Carofiglio, Fernanda Contri, Manuela Di Centa, Oscar di Montigny, Rita El Khayat, Tara Gandhi, Kathleen Kennedy, Emma Marcegaglia, Manuela Di Centa, il robot Pepper (powered by IBM), Richard Susskind, Scott Westfahl e le aziende più innovative (Google, Microsoft, IBM, Ross, Case Crunch, ecc) – che dialogheranno di organizzazione degli studi legali, diversity,perché le differenze e la loro inclusione sono motore di innovazione delle organizzazioni professionali, mercato, per analizzare lo scenario internazionale della nostra attività, e formazione. Quali sono oggi i migliori percorsi di formazione, aggiornamento e crescita? Fondamentale è anzitutto, secondo me, partire da una analisi sul ruolo delle Università, che, in sinergia col mondo professionale, dovrebbero creare percorsi specializzanti in grado di far entrare i giovani nel mondo del lavoro a un’età in linea con quella dei paesi stranieri.

Giovani formati non solo con preparazioni giuridiche, ma aperti a competenze di gestione manageriale, tecnologia, digitale, intelligenza artificiale: competenze che – come nelle aziende nostre clienti – acquisiscono sempre più significato anche per l’avvocatura.

Così come è realtà il mondo dell’Industria 4.0, credo che si possa affermare che anche gli Studi legali e gli avvocati in generale siano alle soglie dei Servizi 4.0.Un mondo che – parallelamente – richiede specializzazione, investimenti e visione, al fine di creare piattaforme, database e servizi comuni, nella consapevole certezza che tecnologia, innovazione e intelligenza artificiale non provocheranno – come ritengono luoghi comuni – l’eliminazione dei professionisti, ma consentiranno all’avvocato di domani di sveltire procedure routinarie, lasciandogli maggior tempo da dedicare a servizi a valore aggiunto e a consulenze strategiche.

I giovani sono straordinariamente abili nel creare sinergie, relazioni e inclusione, anche perché la tecnologia ha permesso l’abolizione delle barriere fisiche dei confini geografici e ha reso più uniforme la cultura: abbiamo bisogno di loro per sognare e costruire il domani!

Per iscriverti, clicca qui

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

SHARE