VIDEO: New York, un palazzo a Milano e ricavi in crescita. Troisi racconta Legance
«Il rischio più grande è non rischiare mai». La frase è di Mark Zuckerberg, fondatore 34enne di Facebook. Ma, secondo Filippo Troisi (nella foto), avvocato dell’anno per legalcommunity e GQ, rispecchia alla perfezione l’attitudine e l’approccio alla professione dei soci di Legance.
Lo studio ha da poco festeggiato i suoi primi dieci anni. Quando a fine 2007, Troisi assieme ad Alberto Giampieri, Giovanni Nardulli, Bruno Bartocci e Alberto Maggi decisero di promuovere la fondazione di uno studio nuovo accettarono l’idea di prendersi un (enorme) rischio. Primo perché si trattò di lasciare una corazzata come Gianni Origoni Grippo & Partners per misurarsi con il mercato contando solo sulle proprie forze. Secondo perché vollero sperimentare direttamente un sistema mirato alla spersonalizzazione e all’istituzionalizzazione dello studio legale. E terzo perché lo fecero (anche se non potevano saperlo) alla vigilia di una delle crisi più lunghe e pesanti affrontate dai mercati globali. Una crisi che sarebbe durata ben otto anni.
La storia sembra aver dato loro ragione. E non era scontato.
In dieci anni, ossia dalla fine del 2007 a oggi, lo studio Legance è passato da 83 a oltre 213 professionisti. Così come è riuscito a portare il proprio incassato da 38 a quasi 80 milioni (78 per l’esattezza, nel 2017). A raddoppiare il numero delle sue sedi da due, Roma e Milano, a quattro con l’aggiunta di Londra (2013) e New York (annunciata a fine 2017). E soprattutto a posizionarsi tra le quattro insegne che dominano il vertice dell’avvocatura d’affari italiana, alla pari con organizzazioni che, come minimo, avevano il doppio dei suoi anni.
Una storia che continua e che con il 2018 ricomincia da tre. Una nuova sede all’estero. Un nuovo quartier generale a Milano. E la piena applicazione di un nuovo sistema di organizzazione interna. «Noi siamo una realtà sempre in movimento». Dice in questa intervista esclusiva a MAG, Filippo Troisi. «E le nostre scelte sono da sempre l’esito di una continua ricerca dell’evoluzione».
Un’evoluzione che lo scorso ottobre vi ha portato ad annunciare lo sbarco a New York. L’ufficio è già pienamente operativo o ci sono “lavori in corso”?
L’ufficio diventerà pienamente operativo nel corso del 2018. Due altri avvocati raggiungeranno Piero Venturini che è il partner di riferimento della sede.
Di chi si tratta?
Si tratta di due professionisti della sede di Milano che fanno parte del team iniziale a New York: Paolo Guaragnella e Walter Campagna.
Iniziale? Quindi l’idea è di ampliare il team di stanza nella Grande Mela?
Noi abbiamo trovato dei locali che consentiranno l’espansione dell’ufficio. Non abbiamo l’idea di creare un ufficio di dimensioni analoghe a quelle di Milano o Roma, ma sicuramente c’è spazio per crescere e per farlo bene, così come già accaduto a Londra. E poi c’è dell’altro…
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