VIDEO – Giustiniani: «BeLab è il nostro laboratorio d’innovazione»

Da un lato lo sviluppo internazionale. Dall’altro quello tecnologico. Quando Stefano Simontacchi e Marcello Giustiniani (nella foto) hanno assunto il ruolo di co-managing partner di BonelliErede, nel 2013, hanno indicato ai loro soci queste due direttrici quali motori per la crescita dello studio negli anni seguenti. Su questo progetto hanno chiesto un forte commitment collettivo culminato nella firma del patto di fedeltà (si veda il numero 14 di MAG) che ha reso possibile l’avvio di un cantiere che dopo lo sbarco in Egitto ed Etiopia e la recente apertura a Dubai (si veda il box) ha portato alla realizzazione di un «progetto a forte coefficiente tecnologico e di processo» battezzato beLab, rafforzato dal rinnovo, per un ulteriore triennio, dello stesso patto.

Questo «progetto», come spiegano nell’intervista che segue Giustiniani e Simontacchi, si è già concretizzato nella realizzazione di una struttura ad hoc, deputata al miglioramento di alcuni servizi legali già oggi offerti e all’introduzione di nuovi. Corporate transaction services, compliance management, contenzioso seriale e supporto legale all’innovazione digitale sono le attività oggi svolte dalle business unit in cui è organizzato beLab che ha la sua sede in via Marostica 1, a poco più di sei chilometri di distanza dal quartier generale di via Barozzi, in pieno centro a Milano, ma ad appena 12 minuti di metropolitana dalla fermata Palestro a quella Gambara.

 

 

La struttura dedicata al progetto beLab e quella tradizionale di BonelliErede, sottolineano Giustiniani e Simontacchi, agiscono in maniera fortemente integrata. La decisione di aprirla in una nuova zona, è stata ispirata dalla volontà di concentrare in un luogo nuovo e moderno, e con ciò ottimizzare, le energie creative e innovative che saranno sviluppate al suo interno. Nei mille metri quadrati di beLab («che diventeranno presto 2.000 e ospiteranno in tutto 160 persone», ci raccontano Giustiniani e Simontacchi) ci sono spazi per il lavoro di squadra, così come aree dedicate alle attività che richiedono maggiore concentrazione individuale. «Il tipo di locali, il modo in cui sono strutturati, la luce ed i colori, le dinamiche che tutto ciò favorisce, sono un fattore essenziale di successo della nostra capacità di realizzare insieme grandi idee», affermano Giustiniani e Simontacchi. «Vogliamo rendere lo scambio di idee tra le persone un momento istituzionale di qualunque processo perché le “porte aperte” favoriscono la cosiddetta cross fertilization. E quindi servivano uffici di nuova concezione».

L’esigenza di essere moderni nel modo di lavorare e di proporsi, proseguono i due managing partner, è il motore primo di beLab. Un’esigenza che nasce dagli stessi clienti e dalla volontà di BonelliErede di mantenerli sempre al centro della propria attività. «I clienti hanno sempre apprezzato la qualità tecnica del nostro lavoro. Ma la bontà tecnica del consiglio o della soluzione che viene proposta è solo un pezzo dell’esperienza che il cliente cerca anche da un avvocato».

L’attività di beLab punta a rendere determinati servizi ancora più fruibili, efficienti e integrabili con le strutture e l’organizzazione di ciascun assistito.

In questo contesto, tecnologia e digitalizzazione sono una novità e un’opportunità prima che una necessità. «La nostra value proposition rivolta ai professionisti che coinvolgiamo in questo progetto è: acceleriamo sulla trasformazione digitale»….

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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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