Valaguzza vince al CdS per Amiacque in tema di affidamenti pubblici

Lo studio legale Valaguzza ha vinto per Amiacque al Consiglio di Stato (sentenza n. 1313/2021) in merito all’aggiudicazione della gara per l’appalto della fornitura di apparecchiature standardizzate, per un importo di 2,6 milioni di euro.

Il giudice d’appello, nell’accogliere le tesi difensive proposte dallo studio, ha formulato alcune importanti precisazioni in materia di affidamenti pubblici, in particolare in tema di i) autovincolo, ii) “metodo tabellare” di attribuzione dei punteggi tecnici, e iii) obbligo di utilizzo della lingua italiana nei documenti di offerta. In relazione al principio dell’autovincolo, una volta che l’Amministrazione ha definito il contenuto degli atti di gara, autovincolandosi all’applicazione e al rispetto delle prescrizioni indicate, l’eventuale violazione ad opera del concorrente di tali disposizioni non deve necessariamente tradursi nell’esclusione del concorrente medesimo, ma residua in capo alla commissione la possibilità di motivare la permanenza in gara – e dunque la disapplicazione della regola di gara- al ricorrere di un duplice ordine di presupposti: la valenza formale della prescrizione violata e la circostanza concreta per cui il concorrente abbia comunque raggiunto l’obbiettivo sotteso a tale regola. In tema di offerta economicamente più vantaggiosa e criterio di valutazione tabellare (on/off) delle offerte tecniche, il Consiglio di stato ne afferma la piena compatibilità, escludendo che il criterio di valutazione tabellare implichi necessariamente lo svilimento o snaturamento del metodo di selezione (OEPV) prescelto, specie in relazione a procedure per l’affidamento di forniture aventi ad oggetto prodotti standard, con caratteristiche costruttive e tecniche insite nel processo di produzione e valevoli per una pluralità indeterminata di forniture. Infine, circa la portata dell’obbligo di utilizzo della lingua italiana, il Consiglio di Stato ha riconosciuto che, in assenza di divieti puntuali, non si può escludere il concorrente che abbia prodotto gli attestati delle certificazioni di qualità possedute solo in lingua originale (nella fattispecie, inglese), pena una inammissibile duplicazione documentale.

Amiacque è stata assistita dallo studio legale Valaguzza, con un team composto dagli avvocati Sara Valaguzza (nella foto a sinistra), Maria Rita Surano (nella foto al centro), of counsel dello studio, e Lucia Martegani (nella foto a destra).

redazione@lcpublishinggroup.it

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