Un general counsel tra gli avvocati: ecco perché funziona
di ilaria iaquinta
Sono passati tre anni da quando Chiomenti ha introdotto la funzione di general counsel (GC), affidandola all’ex socio Sebastiano Zimmitti (qui la news e qui l’articolo di approfondimento dedicato alla notizia su MAG 110). Si è trattato di una novità assoluta per il mercato dei servizi legali italiani, poiché nessuna insegna si era mai dotata prima – e stando all’osservatorio di inhousecommunity.it non lo ha fatto nemmeno oggi – di un avvocato che gestisse in maniera esclusiva le esigenze interne legali e di compliance. Questa scelta però ha pagato. E a dirlo a MAG è proprio Zimmitti. «Una persona dedicata full–time alla gestione di queste attività ha portato almeno tre vantaggi: anzitutto, maggiore velocità di risposta rispetto a tematiche legali e organizzative; in secondo luogo, un risparmio economico importante visto che ha consentito ai professionisti di dedicarsi maggiormente ai clienti e alle billable hours; infine, garantisce un supporto indipendente rispetto a chi prende le decisioni (i managing partner e il comitato strategico, ndr)», dice.
Alla domanda se sia stato complesso inserire un ruolo simile all’interno di una struttura composta principalmente da avvocati e se, nel farlo, abbia dovuto contrastare diffidenze, il professionista risponde: «No, lavoro in Chiomenti dal 1996, dunque non solo conosco bene tutti, ma ho anche acquisito la giusta esperienza che serve per esercitare la funzione. Inoltre, la mia nomina si è inserita in un processo più ampio di “managerializzazione” dello studio, con la nomina di varie figure a supporto dei professionisti (oltre al GC Chiomenti ha nominato una responsabile risorse umane e talent development, Costanza Citrini e un responsabile IT, Davide Albanese, ndr) ».
Cosa fa il GC
Nel dettaglio, Zimmitti si occupa, lato compliance, di privacy, d.lgs.231, antiriciclaggio, deontologia professionale e codice etico. In questi tre anni ha seguito, tra l’altro, con il supporto alla bisogna di alcuni avvocati interni allo studio: la creazione di un modello 231 e delle relative procedure di dettaglio; la trasformazione in policy delle “regole non scritte” di cui la struttura si era in parte già dotata, condividendole nella intranet; e dell’erogazione di formazione agli interni (professionisti e staff).
Lato legal, l’avvocato gestisce in prima persona: i contenziosi di studio; il recupero crediti; e la contrattualistica, rivedendo lettere d’incarico in entrata e in uscita e i contratti coi fornitori e i consulenti. «In generale, lavorando con tutte le funzioni dello studio – dai professionisti al marketing, dalle hr all’it – il mio mandato è quello di garantire coerenza, avendo una visione d’insieme di policy e procedure», commenta Zimmitti. L’emergenza sanitaria, inoltre, ha impegnato il GC negli ultimi due anni. «Ho lavorato ai protocolli Covid e più di recente mi sono occupato della gestione dell’obbligatorietà del greenpass», aggiunge. Infine, segue i “temi nuovi”, come li definisce, del mercato legale come la sostenibilità e l’innovazione.
Le cose…
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