Rockhopper ottiene risarcimento per il blocco della piattaforma petrolifera nell’Adriatico. Gli avvocati

Ughi e Nunziante ha affiancato, per i profili di diritto italiano, lo studio legale King & Spalding nell’arbitrato internazionale promosso contro lo Stato italiano dalla società britannica Rockhopper Exploration, quotata alla borsa di Londra (AIM), e dalle sue controllate Rockhopper Mediterranean e Rockhopper Italia.

L’arbitrato, iniziato nell’aprile del 2017 e svoltosi presso l’International Center for the Settlement of the Investment Disputes (ICSID), si è concluso con il pieno accoglimento, da parte del tribunale arbitrale (composto dal presidente Klaus Reichert, da Charles Poncet e da Pierre-Marie Dupuy), delle domande delle ricorrenti. In particolare, il Tribunale ha accertato la violazione, da parte dello Stato italiano, del trattato internazionale Energy Charter Treaty in materia di protezione degli investimenti stranieri e lo ha condannato a un risarcimento complessivo di 190 milioni di euro più interessi. Il danno lamentato dalle ricorrenti comprendeva i costi da esse sostenuti in relazione al progetto di coltivazione di idrocarburi off shore nell’Adriatico, al largo delle coste abruzzesi (noto come “Ombrina Mare”) e ai mancati guadagni conseguenti alla cancellazione del progetto.

I legali

Gli avvocati di King & Spalding che hanno rappresentato le società ricorrenti sono stati i partner Thomas K. Sprange e Benjamin Williams, con gli associate Flora Jones e Kateryna Frolova dell’ufficio di Londra, e il partner Viren Mascarenhas dell’ufficio di New York.

Il team di Ughi e Nunziante è stato composto dal managing partner Roberto Leccese, insieme al partner Luigi Cascone, per i profili processuali internazionali, e al partner Andrea Marega e alla senior associate Giorgia Diotallevi, per gli aspetti di diritto amministrativo.

redazione@lcpublishinggroup.it

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