Uffici legali: aumentano le competenze richieste e si restringono i budget
Nel 2018, quasi la metà degli uffici legali (45%) ha efficientato le procedure interne. Quasi un terzo ha fatto maggior uso di strumenti tecnologici e software di supporto al lavoro legale
Aumentano le aree di competenza degli uffici legali, ma risorse interne e budget di spesa per il nuovo anno rimangono al palo.
È questa l’istantanea scattata sul mondo in house dall’indagine Le nuove sfide per i giuristi d’impresa condotta da MOPI – l’associazione che riunisce le persone operanti o interessate all’area del marketing, della comunicazione e dell’organizzazione degli studi professionali – con lo scopo di investigare tra i rapporti tra i general counsel e gli studi legali che li assistono.
Nel dettaglio, oltre due giuristi su tre (il 68,51%) prevedono che il numero di professionisti all’interno della propria squadra rimarrà invariato nei prossimi dodici mesi. Solo il 26,52% dei direttori affari legali pensa di riuscire ad allargare il proprio team soprattutto per far fronte all’aumento del lavoro (nel 65% dei casi) e per gestire nuove aree di attività legale (35%). Di contro, circa il 5% dei general counsel ha dichiarato che si troverà a snellire il dipartimento per esigenze generali di riduzione del personale e a seguito della contrazione del mercato delle grandi opere pubbliche.
Per quanto riguarda invece il budget destinato alle spese legali date in outsourcing più di un giurista su due (il 58%) ha accantonato una spesa per le consulenze esterne pari a quella dell’anno precedente. Il 26% prevede di diminuire i costi e, per farlo, pensa di portare in house parte del lavoro (57%) o di negoziare costi inferiori coi fornitori attuali (34%). A ricorrere di più alle consulenze esterne sarà invece il 16%, che prevede un incremento delle uscite per le attività di contenzioso (30%), contrattualistica (20%), consulenza e contenzioso hr (15%), compliance e pareristica (15%), privacy (10%) e m&a (10%)…
