Tub: ultimo miglio per l’assegnazione a Milano

Al centro di un convegno in Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Milano, il tribunale unificato dei brevetti che entrerà in vigore dal 1° giugno. Ancora al lavoro le istituzioni per la definizione della sede e le relative competenze della sezione della divisione centrale. Una giornata di formazione e approfondimento, ma anche un momento di incontro e confronto per tutte le autorità a sostegno dell’assegnazione per Milano. Un percorso che nasce da lontano: esattamente all’indomani della Brexit, che di fatto ha reso non più operativa la sede di Londra e che troverà una sua definizione tra poco più di un mese. Momenti cruciali, dunque, in cui politica e istituzioni possono fare quadrato per seguire con attenzione e continuare a sostenere la candidatura milanese.

Dal 2019 la Corte d’appello di Milano e l’Ordine degli avvocati di Milano hanno dato vita ad un tavolo tecnico a cui partecipano l’Ordine dei Consulenti in proprietà industriale, la Regione Lombardia, il comune di Milano e Assolombarda. Dalla sua istituzione il tavolo si è incontrato 18 volte e ha dato vita a un’intensa attività istituzionale a sostegno della candidatura di Milano come sede della sezione della divisione centrale.

«Siamo all’ultimo miglio – commenta Antonino La Lumia, Presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano – abbiamo lavorato con tutte le istituzioni fin dal 2019. Abbiamo seguito con la Corte d’Appello di Milano, l’Ordine dei Consulenti in proprietà industriale e tutte le istituzioni territoriali e nazionali ogni fase e dato il nostro contributo. Oggi è arrivato il momento di rendere realtà piena e operativa questa grande opportunità per Milano e la permanenza dell’Italia nel sistema dei Tribunale Unificato dei Brevetti non può essere in alcun modo messa in discussione, anche perché arrecherebbe un danno non solo alle aziende italiane, ma a tutta l’avvocatura italiana».

«L’importanza da attribuire alla Divisione Centrale è direttamente collegata agli equilibri, nell’ambito del sistema, fra Francia, Germania e Italia – commenta Cristiano Bacchini, coordinatore della Commissione IP e Anti Trust dell’Ordine degli avvocati di Milano -. Abbandonare il sistema vorrebbe dire privare gli avvocati italiani della possibilità di patrocinare avanti le divisioni del Tribunale Unificato dei Brevetti. Ciò in ragione dell’art. 48 dell’Accordo, il quale attribuisce il diritto di tribuna e quello di patrocinio ai soli avvocati abilitati dinanzi ad un organo giurisdizionale di uno Stato membro».

Il Convegno è stato organizzato dalla Corte d’Appello di Milano, dall’Ordine degli avvocati di Milano, dall’Ordine dei Consulenti in proprietà industriale di Milano, dal Centro Studi Grande Milano con il patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Milano, di Assolombarda e della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi.

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