Tub, al Mimit presentata l’indagine di Trevisan&Cuonzo: “Opportunità da 12mila miliardi di Pil”
Il 96% dei responsabili uffici legali di pmi italiane ha sentito parlare di brevetto europeo unitario e Tribunale unificato dei brevetti (Tub o Upc). Ma solo il 19% sostiene di conoscerli bene; e l’80% non ha ben chiaro cosa comporti la recente apertura a Milano della divisione centrale del Tub.
Lo ha testimoniato l’indagine promossa dallo studio legale Trevisan & Cuonzo e condotta da Metrica Ricerche su un campione di circa 200 imprese (titolari di brevetti attuali o futuri oppure coinvolte in controversie brevettuali), presentata in occasione dell’incontro “Il Tub all’avvio della divisione centrale di Milano: una sfida per le pmi” organizzato da Conflavoro a Roma, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con la presenza, tra gli altri, del ministro Adolfo Urso.
Il Tub, nuova giurisdizione brevettuale europea, è entrato in attività il 1° giugno 2023: prometteva alle aziende una tutela brevettuale efficace in 17 Paesi, oltre che più semplice, economica ed efficiente. A maggio, su MAG 216, avevamo fatto il punto su com’è andato il primo anno di attività, con l’aiuto di alcuni degli avvocati più impegnati su questo fronte: la maggiore velocità dei procedimenti (non più di 14 mesi per un giudizio di primo grado) era emersa positivamente come principale “promessa mantenuta” della nuova giurisdizione. L’indagine di Trevisan & Cuonzo conferma come oltre il 98% delle imprese lo giudichi come il principale vantaggio della nuova giurisdizione. Anche per questo, un’azienda su due dice di essere propensa a utilizzare esclusivamente il brevetto unitario nel prossimo futuro; mentre il 35% sceglierà caso per caso la forma più conveniente.
2023-record per le domande di brevetto all’Epo: sono oltre 5mila
“Solo nel 2023 le nostre aziende hanno depositato 5.053 domande di brevetto presso l’Epo, l’Ufficio Europeo dei Brevetti. Si tratta del numero più alto di sempre, il 3,8% in più rispetto all’anno precedente, che triplica la crescita media europea ferma all’1,4%. Parliamo del 38% di domande in più in un solo decennio per l’Italia. Se poi guardiamo ai numeri dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, nel 2023 vi sono stati oltre 37mila provvedimenti emessi, di cui 8.221 brevetti concessi per invenzione industriale” ha dichiarato Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro, associazione di categoria che riunisce e rappresenta le istanze di oltre 80mila pmi italiane. “L’impresa italiana vive così un nuovo Rinascimento: oggi non ci sono Da Vinci o Fermi, ma abbiamo l’azienda che crea una innovativa scarpa anti infortunistica che salva la vita, abbiamo l’impresa che brevetta un nuovo carrello elevatore che fattura 500 milioni e che quindi può assumere e creare nuova economia, che può aiutare la società intera”.
Così Gabriele Cuonzo, managing partner dello studio Trevisan & Cuonzo: “La riforma del brevetto unitario e del Tribunale unificato dei brevetti ha cambiato radicalmente il sistema brevettuale in Europa. Le pmi italiane, che compongono il tessuto industriale del nostro Paese, devono cogliere le potenzialità di questo strumento, ancora non conosciuto appieno, per aumentare la propria competitività in Europa e tutelare l’innovazione in maniera efficiente e strategica. Tub e brevetto unitario rappresentano un asset fondamentale per quelle PMI italiane che decideranno di cogliere la sfida dell’innovazione, consentendo una tutela estesa ad un mercato di oltre 300 milioni di persone, con un Pil di oltre 12mila miliardi di euro. Non è stato facile per Milano, e l’Italia, ottenere la terza sezione Centrale del Tub, ma anche grazie al prezioso contributo delle nostre istituzioni possiamo dire con orgoglio di essere ormai al centro del contenzioso brevettuale europeo.”