TRONCHETTI DA’ MANDATO A DE LUCA PER AGIRE CONTRO GRILLO
Marco Tronchetti Provera (in foto) ha querelato Beppe Grillo per le sue parole sul caso Datagate. Lo ha annunciato oggi in una nota l'avvocato Marco De Luca, legale del manager.
«Nonostante anni di indagini da parte dei Magistrati abbiano dimostrato che in Telecom Italia non sono mai state compiute intercettazioni, Beppe Grillo racconta ancora il contrario perfino nelle aule del Senato. In proposito, basta ricordare quanto affermato al Copaco da Guido Rossi nell’ottobre 2006: “Telecom Italia non ha effettuato e non effettua intercettazioni né legittimamente né tantomeno illegittimamente”; e successivamente quanto scritto nell’agosto del 2008 da pm Fabio Napoleone: “… la notizia dell’esistenza di una centrale interna a Telecom Italia dedita a intercettare illegalmente numerosissime persone particolarmente impegnate nei settori politici, finanziari e sociali, pur non sorretta da accertamenti giudiziari, risulta essere stata diffusa dai media in modo così capillare e reiterato da generare in tutta l’opinione pubblica il convincimento della sua veridicità al punto da coinvolgere in simile suggestione collettiva anche molti settori delle istituzioni che per notevole lasso di tempo hanno confuso in atti ufficiali la raccolta illegale di dossier con l’attività di intercettazione illecita”. Per quanto riguarda la raccolta illegale di dossier, si ricorda che il procedimento si è concluso con la sentenza di condanna degli imputati, senza coinvolgere in alcun modo il dottor Tronchetti, che è pertanto estraneo a tale vicenda. L’unico procedimento che ha visto il dottor Tronchetti condannato in primo grado è quello relativo alla ricettazione di un cd nell’ambito della cosiddetta “vicenda Kroll”, che nulla ha a che vedere con il dossieraggio illegale. Sulla “vicenda Kroll”, le motivazioni depositate dal giudice confermano che non esiste nessuna prova in merito alla consapevolezza di Marco Tronchetti Provera circa l’origine illecita del materiale acquisito dagli uomini di Tavaroli, se non la ricostruzione di Tavaroli stesso. La “logicità” della prova alla quale il giudice deve ricorrere in assenza di evidenze fattuali sta quindi esclusivamente nella ricostruzione effettuata da chi la stessa Procura ha definito inattendibile. Il cd pervenuto nella sede Pirelli, comprovante lo spionaggio eseguito dall’agenzia Kroll ai danni di Telecom Italia, fu immediatamente inviato all’Autorità giudiziaria. Tale comportamento non fu in danno di Telecom, ma evidentemente volto a tutelare l’azienda. La Kroll aveva posto in essere azioni contro Telecom già prima dell’ingresso indiretto di Pirelli nella compagine azionaria e, successivamente, anche contro il dottor Tronchetti e la sua famiglia. Contro la sentenza di condanna in primo grado, Marco Tronchetti Provera ha annunciato ricorso in appello, fiducioso che la verità verrà ristabilita».
«Ha ragione Beppe Grillo quando dice che bisogna avere paura delle “realtà che vengono cucite addosso”, soprattutto se fondate su calunnie reiterate negli anni. Ho pertanto avuto mandato dal dottor Tronchetti Provera, a tutela della sua onorabilità, di agire giudizialmente nei confronti di Beppe Grillo.»